L’Italia potrebbe chiamata a far parte del gruppo di garanzia della sicurezza ucraina. «Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione», ha anticipato l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, come soluzione diplomatica per garantire la sicurezza nel futuro dell’Ucraina. Tra i Paesi che dovrebbero garantire la pace potrebbe esserci anche l’Italia: «Secondo il nostro presidente, di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco».
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Un’alleanza ristretta, che dovrebbe sostituire quell’ingresso nella Nato che, come ha ammesso lo stesso Volodymyr Zelensky, al momento sembra un obiettivo impossibile da raggiungere. La paura dell’Ucraina, in queste ore di nuove aperture sulle richieste della Russia nei colloqui per la pace, è che qualsiasi accordo possa non avere futuro. O quantomeno un futuro stabile. Se l’Ucraina dovesse rinunciare all’integrità territoriale, perdendo nuovi pezzi, magari riconoscendo la Crimea e il Donbass, vorrebbe almeno la garanzia di non ritrovarsi nella stessa situazione in futuro.
La proposta è ancora da costruire, anche perché c’è già un cortocircuito: tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu ci sono anche Russia e Cina. La Russia sarebbe esclusa, in quanto parte coinvolta nell’accordo mentre non è chiaro quale ruolo potrebbe avere la Cina. Inoltre non sono ancora chiare quali sarebbero le regole di ingaggio in caso di aggressione.
Nel frattempo, sembra che qualche conferma dall’Italia sia già arrivata. Zelensky dopo un colloquio telefonico con Mario Draghi ha scritto su Twitter: «Ringraziamo l’Italia per la volontà di aderire alla creazione di un sistema di garanzie di sicurezza per l’Ucraina». Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva lanciato parole di sostegno al progetto: «La possibilità evocata dall’Ucraina che l’Italia sia tra i Paesi garanti della sua sicurezza dimostra che non siamo stati per nulla marginali in questa fase».