L’Ucraina lo chiede apertamente. «Dove sono le garanzie che deve dare l’Onu? Dov’è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire?», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu. «Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace», ha sottolineato il leader ucraino chiedendo al Consiglio di sicurezza dell’Onu di «rimuovere la Russia così che non possa mettere il veto sulle risoluzioni contro le sue aggressioni».
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La Russia è uno dei cinque paesi ad avere il potere di veto sulle decisioni prese dal Consiglio, e può quindi bloccare qualsiasi decisione proposta. A tal proposito, Zelensky ha aggiunto che il meccanismo dei veti va riformato «affinché il diritto di veto non si trasformi nel diritto di uccidere». È una possibilità di cui si dibatte da tempo, così come dall’inizio della guerra si discute se sia possibile sospendere o espellere la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu e impedire che eserciti il suo diritto di veto.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha escluso che ciò possa accadere, sottolineando che non esiste un meccanismo per eliminare la Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. In verità la Carta delle Nazioni Unite, il trattato fondante dell’Onu, prevede che uno stato membro possa essere sospeso (articolo 5) o espulso (articolo 6) dall’Onu, e quindi anche dal Consiglio di Sicurezza, attraverso una procedura specifica. La sospensione o l’espulsione deve essere approvata da almeno due terzi dei membri dell’Assemblea Generale dell’Onu – cioè il principale organo, a cui partecipano i rappresentanti di tutti gli stati membri – sulla base di una raccomandazione del Consiglio di Sicurezza. Anche se i cinque membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) hanno il diritto di porre il veto, quindi di non fare approvare, ogni raccomandazione o decisione presa dal Consiglio. Serve quindi che tutti i membri permanenti siano d’accordo, Russia compresa.
La Russia può dunque mettere il veto su ogni proposta di sospensione o espulsione nei propri confronti, di fatto bloccandola. Anche se alcuni giuristi ritengono che esista un’altra strada per sospendere di fatto la Russia dai lavori dell’Onu: ritirare le credenziali che permettono al governo russo di rappresentare legittimamente i cittadini russi. Il rilascio delle credenziali per rappresentare un paese è una questione di natura amministrativa. Può capitare che emergano questioni delicate e controverse, per esempio quando c’è un colpo di stato in un certo paese. Ma non è il caso della Russia.
Sembra ugualmente impossibile, inoltre, modificare i meccanismi del diritto di veto in sede di Consiglio di Sicurezza, come ha chiesto Zelensky. La ragione è la stessa per cui, per esempio, il Consiglio dell’Unione Europea è vincolato a prendere decisioni all’unanimità su tutte le questioni più rilevanti: l’unanimità è prevista dai trattati europei, che per essere modificati hanno bisogno di una decisione unanime di tutti gli stati membri.