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Cosa farà Putin?

Nel Giorno della vittoria il presidente russo potrebbe dichiarare la «mobilitazione generale», accompagnata da una dichiarazione di guerra formale, ma in tanti lo ritengono improbabile e insensato

Redazione di Redazione
Maggio 9, 2022
in Mondo
Tempo di lettura: 2 mins read
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Cosa farà Putin

Oggi in Russia ricorre il Giorno della vittoria in cui si ricorda la resa dei nazisti del 1945. Negli ultimi vent’anni il presidente russo Vladimir Putin ha reso questa ricorrenza un tratto fondamentale dell’identità nazionale russa, riprendendo l’usanza sovietica di organizzare massicce parate militari nelle città di tutto il paese. Ma quest’anno il Giorno della vittoria ha una valenza particolare, segna uno spartiacque nel conflitto in Ucraina.

Considerata l’importanza simbolica della data, fin dalle prime settimane di guerra circolava l’ipotesi, mai confermata ufficialmente, che il governo russo puntasse a ottenere un qualche tipo di vittoria militare da esibire in occasione delle parate del 9 maggio. Ma i piani iniziali di Putin di una rapida capitolazione dell’Ucraina sono falliti e quindi oggi non potrà celebrare la fine «dell’operazione militare speciale», come lui la chiama. Per come si sono messe le cose in Ucraina varie fonti hanno ipotizzato che Vladimir Putin potrebbe dichiarare la «mobilitazione generale», accompagnata da una dichiarazione di guerra formale.

Diversi analisti e osservatori si stanno quindi chiedendo cosa dirà Putin nel discorso pubblico che farà durante la celebrazione nella piazza Rossa di Mosca, dove solitamente viene organizzata la parata militare più grande e importante. Una delle ipotesi è che Putin cerchi di mettere in buona luce l’avanzata nel Donbass e la conquista di Mariupol, dichiarando di fatto raggiunto l’obiettivo di «liberare il Donbass». Ci si aspetta anche che faccia minacce più o meno esplicite ai paesi occidentali, come del resto ha fatto più volte in queste settimane, ma c’è anche chi ritiene che possa sfruttare l’occasione per allargare il conflitto.

La scorsa settimana Ben Wallace, ministro della Difesa britannico, ha detto che Putin «potrebbe» dichiarare pubblicamente guerra ai «nazisti del mondo», invocando la mobilitazione di massa della nazione. Se la Russia dichiarasse formalmente guerra, potrebbe mobilitare le risorse dell’intero paese, istituire la legge marziale e arruolare nuovi soldati. Tuttavia, la gran parte degli analisti sostiene che non sia affatto scontata una dichiarazione di guerra totale da parte di Putin, perché potrebbe mettere a rischio la stabilità dell’opinione pubblica interna.

La tesi sostenuta dall’analista Dmitri Alperovitch è che il 9 maggio non verrà usato da Putin come occasione per una ulteriore escalation piuttosto per dichiarare una vittoria fittizia, da rivendere internamente grazie al controllo della propaganda. La «denazificazione» dell’Ucraina, che inizialmente era intesa come il rovesciamento del governo di Kiev, può essere ridotta alla sconfitta del reggimento Azov a Mariuopl; la «demilitarizzazione», cioè la trasformazione dell’Ucraina in uno stato neutrale senza un grosso esercito, può essere spacciata come la distruzione delle fabbriche e delle infrastrutture e la «protezione dei russofoni dal genocidio» con la conquista del Donbass.

Tags: Guerra Russia-UcrainaRussiaVladimir Putin
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P. IVA 02713310833 - ROC n. 31556 - ISSN 2611-528X
PICKLINE è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 89 del 22/05/2018
Fondatore e Direttore Editoriale: Maurizio Andreanò
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Mail: redazione@pickline.it

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