«Serve un contributo di solidarietà straordinario una tantum mirato ad aumentare i salari», precisa il segretario della Cgil, Maurizio Landini: un sistema di interventi che faccia pagare più tasse a chi guadagna di più. Aiuterebbe anche un aumento delle imposte sulle rendite finanziarie, argomenta il segretario della Cgil, come un’ulteriore stretta sugli extraprofitti energetici che vada al 50% e oltre.
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Il potere reale degli stipendi italiani è tra i più bassi se confrontato con quello di Paesi che economicamente stanno al nostro livello. La ragione, ovviamente, sta nell’alto carico fiscale, perché se un lavoratore a un’azienda costa cento, poi nelle tasche del dipendente arriva solo 30 o poco più. Osservando la situazione, per recuperare il gap occorre diminuire le tasse o, in alternativa, aumentare gli stipendi, ma facendo in modo che le aziende abbiano un meccanismo di compensazione, che consenta di retribuire meglio impiegati e operai.
Ma ovviamente in Italia, anziché abbassare il carico fiscale per dare respiro alla imprese, pensa di introdurre nuove tasse. «Le rendite finanziarie e gli utili sono tassati la metà rispetto a lavoratori e pensionati, cioè quelli che la ricchezza la producono davvero. Chi ha di più deve contribuire di più», spiega segretario della Cgil. Landini non pensa a una patrimoniale, ma a «un modello fiscale in cui tutti pagano in base a quello che percepiscono». Altre possibili fonti di risorse, secondo Landini, sono la «tassazione degli extra profitti andando oltre al 25% – il doppio o anche di più». E «penso poi a un contributo di solidarietà straordinario una tantum mirato ad aumentare i salari. Senza escludere anche un possibile scostamento di bilancio».
Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, di fronte all’aumento dei prezzi, in gran parte dovuto al rincaro dei carburanti, si incarica di lanciare l’allarme inflazione, ma contemporaneamente di mettere in guardia dall’aumento dei salari. Anche se il caro vita si mangia il potere d’acquisto delle famiglie, gli stipendi non si devono toccare. E, allora, come si risolve la questione che rischia di far scivolare verso la povertà l’intero ceto medio? La soluzione ce l’ha in tasca l’ex parlamentare del Pd, Pietro Ichino, il quale suggerisce una bella patrimoniale per aumentare i salari. Prima fanno l’embargo, poi si lamentano perché la benzina costa troppo. Prima stangano i lavoratori e poi vorrebbero stangare anche chi dà loro lavoro.