È appena arrivato l’atteso via libera alla quarta dose per gli over 60, e l’Europa chiede di prepararci già alla quinta. Poco dopo la presa di posizione di Ema e Ecdc, cioè l’Agenzia del farmaco e il Centro per il controllo delle malattie europei, il ministro alla Salute Roberto Speranza comunica la novità: «Apriremo subito nei nostri territori alla somministrazione della quarta dose. Guai pensare che la battaglia contro il Covid sia vinta. È ancora in corso e dobbiamo tenere alto il livello di prudenza».
Nella circolare del ministero della Salute uscita l’8 aprile veniva raccomandata a ultra 80enni, immunodepressi, ospiti delle Rsa (residenze sanitarie assistite) e alle persone di elevata fragilità motivata da patologie concomitanti (malattie cardiocircolatorie, neurologiche, epatiche, cerebrovascolari, diabete, disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica, sindrome di Down, fibrosi cistica, grave obesità). Infine ai soggetti sopra i 60 anni con patologie concomitanti. La circolare dell’11 luglio ha allargato la platea agli over 60, anche se sani, e ai vulnerabili con più di 12 anni. È arrivato anche l’ok dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) all’estensione della quarta dose a tutte le persone di oltre 60 anni. Lo indica la nota congiunta di ministero della Salute, Aifa e Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Il booster potrà essere iniettato 120 giorni dopo la precedente somministrazione, con particolare urgenza per chi si è vaccinato più di sei mesi fa. Le Regioni hanno già iniziato a riaprire gli hub, la grande macchina dell’inoculazione si è subito rimessa in moto in vista di una nuova campagna. E già si pensa di allargare la platea dei vaccinati alle altre fasce d’età. Ci sta provando in tutti i modi il ministro della Salute, Roberto Speranza, a far passare il messaggio che la quarta dose sia ormai una necessità. Lasciando traccia gli studi e le analisi di medici e virologi che parlano di varianti del Covid oggi sì molto contagiose ma molto poco pericolose, con la sola eccezione dei pazienti fragili.
Anche le agenzie europee, al momento, sottolineano come per gli over 60 non ci siano prove scientifiche in grado di giustificare una nuova vaccinazione. Ma la sensazione è che, come sempre, prima o poi scatteranno nuovamente obblighi e restrizioni. Un triste copione già visto e rivisto, dettato dall’Unione Europea che, mentre l’Italia e altri Paesi si preparano alla quarta dose, pensa intanto già alla quinta. Anche perché i colossi farmaceutici hanno destinato capitali ingenti alla ricerca di nuovi farmaci e non hanno nessuna voglia di veder andare in fumo i loro investimenti. E già in autunno l’Ema provvederà ad approvare i nuovi vaccini basati su Omicron.
Ema ed Edcd hanno così già annunciato che bisognerà pianificare una nuova iniezione per i fragili, magari in combinazione con i farmaci antinfluenzali. Tra dicembre e gennaio, dunque, potrebbe scattare addirittura la quinta dose per chi nel frattempo avrà ricevuto la quarta da qualche mese. Una campagna di vaccinazione infinita, permanente, che sembra pensata più per ingrossare ancora le casse di Big Pharma che per proteggere davvero i cittadini.