Arriva dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, la nuova raccomandazione verso il vaccino contro il Covid-19 Nuvaxovid prodotto da Novavax. Sulla base di un esiguo numero di casi il Comitato di vigilanza sui rischi dei farmaci dell’Ema (Prac) ha stabilito come Nuvaxovid debba contenere un’avvertenza sulla possibilità di sviluppo di due tipi d’infiammazione cardiaca. Si tratta delle già note miocarditi e pericarditi, infiammazioni del miocardio e del pericardio segnalate da diversi medici in questi mesi.
Gli esperti dell’Ema hanno, quindi, raccomandato di inserire tali rischi nelle informazioni del prodotto Nuvaxovid e di fornire ulteriori dati in merito ai possibili effetti. Oltre a possibili reazioni locali dopo l’iniezione, come arrossamento, gonfiore o dolore, tra gli effetti indesiderati del vaccino in questione vi sono anche mal di testa, malessere, nausea, dolori alle articolazioni, febbre e affaticamento.
Durante gli studi clinici sul vaccino non sarebbero state avanzate particolari preoccupazioni in merito ad infiammazioni cardiache, ma l’azienda ha prontamente affermato di voler raccogliere ulteriori dati per fornire maggiori informazioni a riguardo. «Lavoreremo con le autorità di regolamentazione competenti per garantire che le informazioni sul nostro prodotto siano coerenti con la nostra interpretazione comune dei dati in arrivo», ha aggiunto Novavax, spiegando come la causa più comune tra le miocarditi siano le infezioni virali. Anche per gli altri vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca era stata affermata la stessa cosa.
Già il mese scorso l’Ema aveva identificato le reazioni allergiche come potenziali gravi effetti del vaccino, chiedendo a Novavax, di fornire ulteriori informazioni sugli ultimi effetti collaterali riscontrati in seguito all’inoculazione del vaccino Nuvaxovid. Richiesta che si aggiunge alla segnalazione fatta a giugno dalla Food and Drug Administration statunitense, che aveva evidenziato un possibile rischio di infiammazione cardiaca. Un duro colpo per l’azienda, che sperava che le persone che in precedenza non avevano scelto la somministrazione di Pfizer e Modena, avrebbero preferito Nuvaxovid proprio per la sua tecnologia più testata.