Sicurezza ed efficacia a lungo termine dei vaccini sono stati fin dall’avvento dei preparati anti-Covid una delle maggiori preoccupazioni della parte più attenta della comunità scientifica, quella che non ha assunto acriticamente e fideisticamente la vulgata dei governi e dei media sui vaccini «assolutamente sicuri ed efficaci». Ora che la morsa mediatica si sta attenuando è possibile portare all’attenzione dell’opinione pubblica qualche studio scientifico molto interessante, come quello pubblicato nell’ultimo numero della rivista “International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research” dal ricercatore italiano Gabriele Segalla dal titolo “Criticità Chimico-Fisica e Potenziale Tossicologico di Nanomateriali lipidici contenuti in un vaccino mRNA COVID-19”. Gabriele Segalla ha un Phd in Chimica Pura (Chimica Biologica Organica), è specialista in chimica delle microemulsioni e dei sistemi colloidali, è CEO & Chief Scientist di Multichem R&D Italy.
Nell’approfondito articolo, frutto di un accurato studio, si esaminano alcune evidenti criticità chimico-fisiche del preparato Pfizer, riguardanti la manifesta instabilità della sua composizione quali-quantitativa, nonché del suo conseguente potenziale tossicologico, in questo caso legati alla possibile formazione di ROS (specie reattive dell’ossigeno), dopo inoculazione intramuscolare, in diversi siti biologici, come, potenzialmente, reni, fegato, cuore, cervello, ecc., causando disfunzioni e alterazioni dello stesso. Secondo lo studio, sarebbe opportuno considerare la sospensione della vaccinazione con Pfizer in quanto potenzialmente tossico.
Stando allo studio di Segalla, di particolare interesse è la presenza nella formulazione dei due eccipienti funzionali, ALC-0315 e ALC-0159, mai utilizzati prima in un medicinale, né registrati in Europa Farmacopea, né nell’inventario C&L europeo. Le attuali schede di sicurezza del produttore sono omissive e non conformi, soprattutto per quanto riguarda quanto previsto dalla normativa europea vigente in materia di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei nanomateriali. Già questo potrebbe essere un elemento utile a considerare la sospensione della vaccinazione con il preparato Pfizer. In più, come è ampiamente spiegato nello studio, il farmaco è potenzialmente tossico.
«La presenza di elettroliti nella preparazione e nella successiva fase di diluizione dopo lo scongelamento e prima dell’inoculazione – scrive Segalla – sollevano fondate preoccupazioni circa la precaria stabilità della sospensione risultante e l’indice di polidispersità dei nanomateriali in esso contenuti, fattori che si possono ipotizzare come cause profonde di numerosi effetti avversi post-vaccinazione registrati a livello statistico-epidemiologico». Ulteriori immediati studi e verifiche sono raccomandati «tenendo conto, se necessario e a fini meramente precauzionali, dell’immediata sospensione della vaccinazione con il preparato Pfizer BioNTech Comirnaty».