Si sta avvicinando la scadenza dell’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali, nelle Rsa, negli studi medici e nelle strutture sanitarie. In assenza di ulteriori proroghe, infatti, l’obbligo dovrebbe decadere il prossimo 30 aprile. Cosa sceglierà di fare il ministro della Salute, Orazio Schillaci, non si sa ancora. Potrebbe non fare nulla oppure prevedere una nuova proroga. «Si deciderà sulla base delle evidenze scientifiche», ha preannunciato il ministro, secondo il quale ospedali e Rsa sono luoghi che «devono rimanere protetti, specialmente dove ci sono persone fragili».
La comunità scientifica italiana è divisa. C’è chi come Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, proprio non ha dubbi sul fatto che le mascherine anti-Covid vanno eliminate: «È ora di levare l’obbligo di indossarle nelle strutture sanitarie e nelle Rsa». «Da sei mesi non indosso la mascherina, neppure in ospedale», ha riferito Alberto Zangrillo direttore della Anestesia-rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, già coordinatore della seconda sezione del Consiglio superiore di Sanità. «Qualcuno mi guarda male, non mi importa. Nel complesso oggi la mascherina è inutile come tante cose», aggiunge Zangrillo. La pensa diversamente Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: «La mascherina in ospedale dovrebbe essere sempre obbligatoria, indipendentemente dalla situazione Covid. Le infezioni nosocomiali non riguardano soltanto il Covid. Gli ospedali tendono a selezionare batteri di un certo tipo anche resistenti agli antibiotici».
Le evidenze scientifiche confermano, però, per l’ennesima volta che l’efficacia delle mascherine in comunità e negli ospedali non è dimostrata. L’ultimo studio a provarlo è stato pubblicato da alcuni ricercatori inglesi su Medscape Uk, che sarà presentato il 15 aprile a Copenhagen in occasione del prossimo congresso European congress of clinical microbiology & infectious diseases. Lo studio degli scienziati britannici del National health system (Nhs), ripreso da La Verità,ha analizzato, in un grande ospedale del Sud Ovest di Londra, i dati raccolti sull’infezione nosocomiale da Covid 19 per un periodo di 40 settimane tra il 4 dicembre 2021, quando Omicron è diventata dominante, e il 10 settembre 2022, quando è stato revocato l’obbligo di tampone molecolare al momento del ricovero.
Lo studio, diviso in due fasi, copre il periodo in cui personale e visitatori erano obbligati a indossare la mascherina in ospedale e il periodo in cui l’obbligo di mascherine negli ospedali britannici non era più in vigore. La conclusione: «Nessuna variazione nei tassi d’infezione da Covid». Le mascherine, quindi, sono inutili ai fini della trasmissione negli ospedali. Gli scienziati parlano chiaramente di «rapporto rischio/beneficio discutibile».
Entro il 30 aprile il ministro della Salute Orazio Schillaci dovrà decidere sulla proroga dell’obbligo di mascherina negli ospedali. Ancora non si sa cosa fare. La paura, però, è che si proceda con l’ennesimo rinnovo. Il governo Meloni, infatti, fa fatica, al contrario di quanto aveva promesso in campagna elettorale, a smarcarsi del tutto dalla gestione di Conte, Draghi e Speranza. Era stato proprio il neoministro della Sanità Schillaci a ottobre a prorogare fino al 30 aprile 2023 l’obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa.