Incuranti dei moniti sui rischi dell’intelligenza artificiale, arrivati in queste settimane da scienziati e sviluppatori delle nuove tecnologie, le società dell’Hi tech proseguono con le ricerche per realizzare dispositivi in grado di connettere sempre di più l’uomo alle macchine, col placet delle autorità sanitarie. Un esempio è la recente autorizzazione arrivata dalla Food and drug administration, l’agenzia del farmaco degli Stati Uniti, alla sperimentazione degli impianti di chip nel cervello umano.
La start-up Neuralink di Elon Musk ha annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione dell’Fda per condurre dei test sull’uomo. «Questo è un primo passo importante che un giorno permetterà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone», ha scritto l’azienda californiana sul suo account Twitter, aggiungendo che «il reclutamento per gli studi clinici non è ancora aperto».
Congratulations Neuralink team! https://t.co/AWZGf33UDr
— Elon Musk (@elonmusk) May 26, 2023
Per il momento, i prototipi delle dimensioni di una moneta sono stati impiantati nel cranio di animali. Diverse scimmie sono ora in grado di “giocare” ai videogiochi o di “digitare” parole su uno schermo, semplicemente seguendo con gli occhi il movimento del cursore sullo schermo. Si tratta di un dispositivo molto più sofisticato di altri già sperimentati sull’uomo con l’obiettivo di permettere a soggetti con disabilità fisiche di recuperare le proprie capacità motorie: «“Vogliamo superare le prestazioni degli esseri umani normodotati con la nostra tecnologia», ha detto Musk.
Infatti, per quanto l’impiego di questi chip cerebrali dovrà essere rivolto in prima battuta alle persone paralizzate o affette da malattie neurologiche, la start-up pensa di poter estendere questa tecnologia anche alle persone sane: chiunque, in un prossimo futuro, potrà quindi, pagando qualche migliaio di dollari, dotare il proprio cervello di questo dispositivo per aumentare le capacità di calcolo e interazione col computer.
Sono già alcuni anni che Neuralink sta sviluppando il microchip cerebrale. Il progetto del chip cerebrale ha ottenuto negli anni scorsi cospicui finanziamenti: 205 milioni di dollari da una società di venture capital, con la partecipazione di Alphabet, la holding che fa capo a Google. Più volte, a partire dal 2019, Elon Musk ha detto che la sua azienda di chip cerebrali avrebbe presto ottenuto l’approvazione della Fda per i test sull’uomo. Ma la domanda dell’azienda è stata finora respinta.
Nonostante l’ok alla sperimentazione sull’uomo della Fda, restano molte incognite sulle conseguenze per la salute: la stessa agenzia americana del farmaco in passato ha sottolineato la possibilità che il litio della batteria di Neuralink possa intossicare il soggetto a cui viene impiantata, ha anche sollevato la necessità di progettare ex-ante la procedura di estrazione.
Nonostante venga presentata per risolvere malattie e disabilità, il microchip cerebrale per connettere l’uomo alla macchina attraverso il pensiero rappresenta sicuramente un’occasione di profitto, se non addirittura un passo avanti verso la distopia del transumanesimo.