Le chiamano “morti improvvise” o “malori fatali”. Questo fenomeno sta conoscendo un’impennata clamorosa quanto drammatica, soprattutto tra i giovani. In Abruzzo, come leggiamo su QuotidianoWeb, nel solo 2023, quindi in poco più di sette mesi, 19 bambini da zero a 14 anni hanno perso la vita, stroncati da “malori” inspiegabili e imprevedibili in quanto, come peraltro è normale in queste fasce di età, nessuno di loro vantava pregressi problemi di salute.
Decessi che non hanno spiegazioni e per i quali lo Stato non vuole fare chiarezza, avendo messo a tacere gli ordini professionali e i medici che si permettono di mettere in discussione la somministrazione di un farmaco sperimentale adottato in via condizionata. In Italia resta ancora un tabù, mentre negli altri Paesi si sta cominciando ad indagare il fenomeno degli effetti avversi, e in particolare se e come la concomitanza temporale con le campagne vaccinali possa avere una qualche rilevanza.
E, dunque, come classificare ciò che viene registrato in Abruzzo? Diciannove giovanissime vite spezzate che non hanno ancora una spiegazione. Ma qualcosa si sta muovendo: il comitato #difesaminori ha presentato un disegno di legge che, se approvato, obbligherebbe il governo regionale a monitorare il fenomeno delle morti improvvise nei ragazzi da 0 ai 14 anni, attraverso una campagna di screening cardiaco in questa sensibile fascia d’età.
Nico Liberati, già portavoce dell’associazione “No Green pass-Non toccate i minori” durante il periodo del Covid e delle relative vaccinazioni, ha prodotto nei mesi scorsi la risoluzione 80/v in esame presso la commissione sanità della Regione Abruzzo, per la quale risultano primi firmatari Marco Cipolletti, consigliere regionale, e anche il Presidente della stessa V commissione, Leonardo D’Addazio. Le ragioni della proposta, illustrata nel pubblico convegno “Chi ti ama ti protegge” a Teramo lo scorso 18 aprile, erano avvalorate dagli interventi dei professori Giovanni Frajese, Giulio Maria Pedone, Alessandro Capucci, e del cardiologo Giuseppe Barbaro. Veniva richiesto «il pronto intervento della politica sana», affinché presto potesse essere depositata una proposta di legge per lo screening cardiaco e che «la stessa potesse godere dell’appoggio bipartisan delle forze politiche, della società civile e del mondo medico-scientifico».
Veramente faticoso da comprendere come nell’ultima sessione della V commissione Sanità della regione Abruzzo sono stati completamente disattesi i termini già esposti nella risoluzione: taluni tra i membri della commissione ne hanno chiesto il ritiro. Ma Nico Liberati, segretario generale del Comitato #difesaminori per attirare l’attenzione dei media, in concomitanza con il consiglio regionale che si è tenuto nei giorni scorsi a L’Aquila, ha iniziato una manifestazione a oltranza chiamata “Malori improvvisi, chiediamo giustizia”, annunciando un’altra e più estrema forma di protesta: lo sciopero della fame.