Marco Marsilio ha vinto le elezioni regionali in Abruzzo. Il governatore uscente del centrodestra con oltre il 53% dei voti è avanti su Luciano D’Amico, esponente di una coalizione larghissima di centrosinistra. Non riesce il bis della Sardegna. E Marsilio è confermato presidente della regione per un secondo mandato consecutivo. Sono passate le due di notte e il governatore uscente arriva per la festa al suo comitato: «Il testa a testa c’era solo nei loro sogni, il campo largo non è il futuro».
Classe 1968, aveva già vinto le elezioni in Abruzzo nel 2019, diventando il primo governatore di Regione di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. Nato a Roma e militante in politica fin dagli anni del liceo nel Movimento Sociale Italiano, è poi stato esponente di Alleanza Nazionale. È stato consigliere comunale a Roma e poi deputato con il Popolo della Libertà. Ha partecipato alla scissione del PdL e alla creazione di Fratelli d’Italia, di cui diventa nel 2015 coordinatore per la regione Lazio. Nel 2018 viene eletto in Senato, carica che abbandonerà però l’anno successivo quando viene eletto governatore in Abruzzo.
Le regionali in Abruzzo sono elezioni particolarmente importanti anche a livello nazionale: il partito più votato è stato Fratelli d’Italia, con più del 24% dei voti, seguito dal Partito Democratico con circa il 20%. Nella coalizione di destra la Lega ha ottenuto poco più del 7%, mentre Forza Italia circa il 13% Nel centrosinistra il Movimento 5 Stelle ha preso poco meno del 7% (mancano ancora 200 sezioni da scrutinare e i dati finali potrebbero cambiare, anche se di poco). L’affluenza definitiva è stata del 52,2 per cento, in calo di circa un punto percentuale rispetto al 53,1 per cento delle ultime elezioni regionali, nel 2019.
Il voto in Abruzzo è arrivato due settimane dopo le regionali della Sardegna, in cui ha vinto la candidata di centrosinistra Alessandra Todde e che sono state raccontate con come un primo segnale di difficoltà per la coalizione di governo e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La vittoria della destra in Abruzzo consente a Meloni di smentire questa lettura e consolidare il proprio consenso in vista delle elezioni europee di inizio giugno. A contrario una sconfitta avrebbe potuto alimentare ulteriormente la narrativa della destra in difficoltà, e probabilmente le ostilità tra Fratelli d’Italia e la Lega sarebbero diventate ancora più evidenti.