La moglie, nel frattempo, era tornata dalla Sicilia e gli aveva fatto sapere con un sms, che gli consentiva di vedere i figli. Così, alle porte dell’autunno, Adsum cominciò un giorno alla settimana, sempre di mercoledì, ad andare a prendere i ragazzi, che lo aspettavano nell’androne del palazzo, una volta per portarli al parco, un’altra a cena fuori, un’altra a fare una gita fuori città. Una sera, dopo che li ebbe riaccompagnati a casa, rincasò prima del solito. Helene era in salotto e lo attendeva con trepidazione.
– Helene, che c’è che non va?
– Oggi ho sentito Peter…
– Come sta?
– Sta bene, ma…
– Ma…
– Non vuole vedermi.
– Ci sono io al suo posto.
– È proprio questo il punto.
– Perché? Non mi vuoi più bene?
– Sì, che te ne voglio.
– E allora?
– Sono disperata.
– E perché?
– Dice che devo scegliere tra te e lui.
– Questo è un bel problema.
– Vuole che tu vada via.
– È un grande problema.
– Non so che fare.
Helene si mise a piangere e per le lacrime le vennero le rughe sotto gli occhi. Adsum, che aveva un cuore nobile, si commosse. Non poteva sopportare di vedere il suo volto stravolto e tirato per il dolore. Doveva fare qualcosa. Helene gli stava domandando un gesto d’affetto. Era un galantuomo d’altri tempi e non poteva tirarsi indietro. Andò su e giù per la stanza per qualche minuto con la mano sotto al mento e infine giunse alla conclusione che doveva immolarsi per amore.
– Nel giro di due giorni andrò via.
– Faresti questo per me?
– Certo.
– Mi ami così tanto?
– Sì.
– Adsum, amore!
Adsum sperava che Helene si preoccupasse per la sua sorte e che prendesse con Peter le sue difese. Balzò in piedi invece e per la gioia lo abbracciò. Mandò subito un sms a Peter per informarlo della bella notizia. Poi si guardò nello specchio per accertarsi di non essere in disordine.
– Oddio, si sono scucite le calze! Devo cambiarle. Non voglio che il mio amoruccio mi trovi così. Vado a cambiarmi e a prepararti le valigie.
Adsum restò solo in salotto. Era ancora nel bel mezzo del ciclone che aveva sconvolto la sua vita e dei venti contrari lo sballottavano da una parte all’altra. Doveva trovare una casa. Con il tablet si collegò a Internet per consultare altri annunci di appartamenti in affitto. Scorse la lista. Ce n’era uno che forse faceva per lui. Prese nota del numerò e chiamò il proprietario.
– Pronto.
– Sì, pronto.
– Sono Adsum, piacere.
– Piacere. Mi dica.
– Fitta un appartamento in zona stadio?
– Sì. Vuole vederlo?
– Sì.
– Domani alle 09.00 le va bene? È disponibile?
– Sì, si può fare. Mi dà l’indirizzo?
– Sì, certo. Ci vediamo all’angolo di via Marconi alle 09.00 in punto. Sia puntuale.
– Sarò puntualissimo.
– A domani.
– A domani.
Adsum, dopo aver chiuso la telefonata, si sentì più sereno. Forse il ciclone stava finendo. Helene però era ancora al telefono con Peter. Parlava animatamente. L’istinto e l’esperienza gli consigliarono di defilarsi. Andò a farsi un panuozzo da Pizzaman in viale De Amicis. Tutte quelle vicissitudini gli avevano fatto venire una gran fame.
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!