Dopo Pete Butttigieg, Amy Klobuchar e Michel Bloomberg, anche Elizabeth Warren si ritira dalla corsa per la Casa Bianca. La decisione era attesa dopo i risultati deludenti del Super Tuesday, in cui la senatrice del Massachussets non aveva vinto nessuno Stato, arrivando addirittura terza col 17% dei voti nel suo. D’ora in poi in campo democratico sarà corsa a due tra l’ex vice di Obama Joe Biden e il senatore socialista del Vermont Bernie Sanders. In partita, a dire il vero, ci sarebbe ancora Tulsi Gabbard, ma le sue speranze sono pari a zero (nessun delegato nel Supertuesday).
Il conteggio dei delegati indica Biden in vantaggio con 509 contro i 449 di Sanders. L’ex vicepresidente però può contare anche sui 48 di Bloomberg, sui 26 di Pete Buttigieg e sui 7 di Amy Klobuchar. Elizabeth Warren ha 61 delegati da ‘trasferire’ molto probabilmente a Sanders anche se finora i fan dei due candidati si sono attaccati reciprocamente. Ma non è detto che la frattura non sia destinata a rimarginarsi. Bernie Sanders, ora più che mai, ha bisogno dei voti della Warren. L’esponente liberal è radicata tra le minoranze. Sanders, invece, non riesce a sfondare elettoralmente tra i neri ed i latinos.
Elizabeth Warren era stata la prima a scendere in campo fra i democratici, candidandosi alla fine del 2018. Ma la scelta del timing non ha premiato. La senatrice del Massachussets aveva comunque raccolto appoggi importanti: da quello della famiglia Kennedy a quello del New York Times, che l’aveva scelta per il suo endorsment. La sua piattaforma prevedeva università e assistenza sanitaria gratis per tutti, la riforma di un sistema per l’immigrazione “privo di buon senso”, più controlli su Wall Street e grandi monopoli, lotta al cambiamento climatico con energie pulite, uguaglianza razziale, sociale ed economica con aumento dei salari per i lavoratori e delle tasse per i ricchi.