Ancora un italiano alla guida del Parlamento europeo. Sarà David Sassoli a raccogliere il testimone di Antonio Tajani. Il candidato ufficiale dei Socialisti e democratici, sostenuto anche dal Ppe, è stato eletto presidente del Parlamento europeo durante la seduta plenaria a Strasburgo con 345 voti. Al primo turno aveva mancato l’elezione per soli 7 voti, fermandosi a 325 preferenze contro le 332 previste per ottenere la maggioranza assoluta.
La sua elezione era data per certa, non solo perché il parlamentare dem era sostenuto dalla maggior parte dei colleghi del suo gruppo, eccezion fatta per i tedeschi che avrebbero preferito la verde Ska Keller, ma anche per una questione di equilibri nella distribuzione delle cariche. Dopo aver perso la Commissione europea, a causa del siluramento di Frans Timmermans, i socialisti hanno puntato alla presidenza del Parlamento europeoe e hanno scelto Sassoli per portare a casa il risultato. L’accordo è arrivato nella notte grazie all’intermediazione di Italia e soprattutto Spagna, che ha spunto per un ruolo di rilievo di un socialista all’interno dell’Ue dopo il risultato del voto europeo.
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«Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la presidenza del Parlamento Ue». Sono le prime parole di David Sassoli da neo presidente dell’Europarlamento. Un lungo applauso dell’aula ha salutato il ringraziamento rivolto al predecessore di Forza Italia, Antonio Tajani. Come il suo predecessore anche Sassoli viene dalla professione di giornalista, essendo stato per molti anni vicedirettore del Tg1 per poi passare alla vicepresidenza dell’Eurocamera negli ultimi due mandati europei. «In questi mesi, in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia – ha detto Sassoli, nel vibrante e accalorato discorso seguito alla vittoria – I cittadini hanno dimostrato invece di credere ancora in questo straordinario percorso, l’unico in grado di dare risposte alle sfide globali che abbiamo davanti a noi». All’Europa serve «recuperare lo spirito dei padri fondatori, coniugare crescita, protezione sociale e rispetto dell’ambiente» e «rilanciare gli investimenti sostenibili» ha aggiunto, sottolineando la volontà di incrementare «la parità di genere» e favorire «un maggior ruolo delle donne ai vertici dell’economia, della politica e del sociale».