Donald Trump ha deciso: è J.D. Vance il suo candidato alla vicepresidenza Usa, già senatore per lo Stato dell’Ohio dal 2023. Ex marine ed ex manager con una laurea in legge Yale, ha 39 anni e milita tra le fazioni più dure dei conservatori. Lo ha annunciato lo stesso Trump durante la convention dei repubblicani a Milwaukee: «Dopo una lunga riflessione, e considerando gli straordinari talenti di molti altri, ho deciso che la persona più adatta ad assumere la carica». Se Trump vincesse la corsa alla Casa Bianca, il suo vice sarebbe tra i più giovani nella storia degli Usa.
Negli Stati Uniti il vicepresidente è a tutti gli effetti la seconda carica del governo, nonché la persona designata a sostituire il presidente in caso di morte o dimissioni. La Costituzione statunitense prevede inoltre che sia anche il presidente del Senato. Le sue competenze, tuttavia, non sono definite in modo chiaro e preciso da una legge. Nei fatti la rilevanza e l’influenza di Vance dipenderanno in larga parte dalla stessa presidenza di Trump.
Il profilo di Vance corrisponde a quello cercato da Trump per questo incarico: una figura energica, in grado di difenderlo con molta decisione in pubblico, ambiziosa ma non a sufficienza per metterlo in ombra. La scelta di Vance, secondo gli analisti, dovrebbe rafforzare l’appeal popolare e populista di Trump, portare una ventata di novità e forse dargli un successore. Il rischio è però che l’asse Trump-Vance non avvicini le correnti più moderate e centriste dell’elettorato, le quali potrebbero essere cruciali per il voto di novembre per la Casa Bianca.
È nato a Middleton, in Ohio, e dopo aver prestato servizio nei Marine in Iraq si è laureato alla Yale Law School. È sposato da dieci anni con Usha Vance, avvocatp, con cui ha tre figli e vive a Cincinnati, sempre in Ohio. Per Vance il trampolino di lancio è stata un’autobiografia bestseller, Hillbilly Elegy nel 2016, incentrata su un’infanzia particolarmente precaria fra Kentucky e Ohio, Hillbilly Elegy, divenne un caso editoriale e qualche anno più tardi anche un film con Amy Adams prodotto da Ron Howard. Il libro di Vance fu apprezzato soprattutto per come raccontava le difficoltà economiche delle famiglie bianche a basso reddito negli stati meno dinamici dal punto di vista economico. All’epoca lui era un Repubblicano dalle idee piuttosto moderate, molto critico nei confronti di Trump.
Eletto senatore dell’Ohio soltanto nel 2023, si è distinto per il sostegno personale all’ex presidente. Nel farlo ha rivisto drasticamente precedenti critiche all’ex Presidente e ne ha ottenuto l’appoggio: in un tempo ora dimenticato lo aveva tacciato di delineare una “strada cupa” e di essere l’Hitler americano. In questi anni Vance è diventato uno dei più convinti sostenitori di Trump. Ha posizioni conservatrici e vicine alla destra populista in vari ambiti, dalla politica interna a quella estera ai diritti civili, e dice di aver cambiato idea quando ha capito che Trump aveva le idee migliori per favorire la classe operaia.
Tra le altre cose, Vance si è detto contrario al diritto all’interruzione volontaria di gravidanza ma anche a rendere l’aborto illegale a livello nazionale, preferendo lasciare la decisione ai singoli stati, e si è opposto all’invio di aiuti militari all’Ucraina nella guerra contro la Russia, poiché pensa che l’Europa debba occuparsi della propria difesa mentre gli Stati Uniti dovrebbero concentrare sull’Asia le loro attenzioni.