È stata la più giovane ministro del governo Berlusconi nel 2008. Undici anni dopo da Giorgia Meloni, oggi leader di Fratelli d’Italia, arriva la presa di distanza ufficiale dal fondatore di Forza Italia: «Mai più con Berlusconi perché troppe cose ci dividono». Forte delle aspettative di crescita dei consensi in vista del voto del 26 maggio per le Europee, Giorgia Meloni, esce definitivamente allo scoperto sulla possibilità di formare un governo di centrodestra FdI-Lega, senza Forza Italia.
«Si può fare un governo a maggioranza Lega e FdI», ha detto Giorgia Meloni a Napoli, «sul ruolo di Forza Italia ci sono alcune cose da chiarire. Ho sentito Berlusconi lanciare Mario Draghi premier; dico chiaramente non con i voti di FdI. Errare è umano, perseverare è diabolico. Un altro governo Monti non serve, un altro governo che faccia gli interessi delle banche». Nessuno spazio, dunque, per la proposta del Cavaliere di un governo di centrodestra guidato da Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea il cui mandato è in scadenza nel terzo trimestre del 2019. Il nome di Draghi era venuto fuori in un’intervista di Berlusconi al Mattino. «È lui l’uomo giusto per Palazzo Chigi. L’ho fatto nominare io al vertice della Bce contro il parere di Francia e Germania», ha affermato Berlusconi, «ho anche detto in passato, senza consultarlo, che Draghi sarebbe stato l’uomo giusto per un incarico di alta responsabilità in Italia. Lo ribadisco oggi e spero che possa succedere».
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Per la leader di Fratelli d’Italia l’unico governo possibile è quello tra Lega e FdI. «Lega e FdI possono già da soli avere i numeri per un’altra maggioranza e governare». Giorgia Meloni fa un appello al leader della Lega: «È vero, hai sottoscritto un contratto di governo, è vero la parola conta, ma prima di quel contratto avevamo promesso insieme che avremmo sconfitto la sinistra non che l’avremmo tenuta al governo per 5 anni. E allora molla la sinistra del M5s, torna con la destra di Fratelli d’Italia. Questo è il messaggio che spero daranno gli italiani».