Il “Piano giovani” annunciato dal commissario per l’emergenza Figliuolo è ufficialmente iniziato. Il primo passo è quello di vaccinare senza alcuna prenotazione tutti i giovani dai 12 ai 18 anni. Con una lettera inviata alle regioni circa una settimana fa il generale Figliuolo invitava le singole amministrazioni ad aderire alla direttiva pensata dal governo per tutto il territorio nazionale: «Predisporre corsie preferenziali per l’ammissione dei giovani cittadini alle somministrazioni del vaccino anti Covid-19 senza preventiva prenotazione». L’obiettivo è di vaccinare circa il 60% di giovani prima del rientro a scuola a metà settembre: una sfida che tradotta in numeri punta a raggiungere 1,4 milioni di ragazzi e ragazze non ancora immunizzati.
Per centrare l’obiettivo le regioni studiano strategie, a volte stravaganti, per attrarre i ragazzi. Ci sono, per esempio, squadre di vaccinatori direttamente in spiaggia dall’Argentario alla Versilia, da Cesenatico a Riccione, ma anche in molte località turistiche della Sicilia e della Sardegna. In Piemonte si può ricevere insieme al vaccino un buono per un cono gelato, mentre in Campania si punta su immunizzazioni sotto le stelle e con aperitivo.
La Puglia ha deciso di seguire nell’immediato la direttiva del commissario per l’emergenza. Da oggi sarà possibile per i giovani dai 12 ai 19 anni vaccinarsi senza prenotazione, seguendo le corsie preferenziali: Pfizer e Moderna sono gli unici due vaccini che le Asl saranno autorizzate a somministrare. Secondo il regolamento i minorenni dovranno presentarsi negli hub accompagnati da entrambi i genitori. In caso di assenza di uno dei due sarà necessario consegnare una delega con documento di identità del genitore assente. Se l’accompagnatore è un altro parente, servirà la delega di entrambi i genitori. In Veneto invece la campagna per i giovanissimi è iniziata in anticipo già dal 13 di agosto. La Regione di Luca Zaia ha incluso anche i giovani fino ai 25 anni, pensando oltre agli studenti di medie e superiori, anche a quelli universitari, soggetti da settembre all’obbligo di Green pass. Nella fascia 20-29 anni finora in Veneto si è vaccinato il 64,8% dei ragazzi, mentre per la fascia 12-19 anni la percentuale è del 41,7%.
La Lombardia è partita con corsie preferenziali dedicate ai giovani. La prenotazione in questo caso sarà comunque necessaria ma con tempi più brevi rispetto a quelli dei classici appuntamenti. «Abbiamo deciso di mantenere le prenotazioni per evitare i possibili assembramenti nei punti vaccinali e inutili perdite di tempo», ha spiegato l’assessore al Welfare Letizia Moratti. Da oggi sul portale della regione è possibile trovare anche un apposito pulsante di prenotazione pensato solo per gli universitari: la vaccinazione è garantita anche ai fuori regione e agli studenti internazionali con codice fiscale ma senza tessera sanitaria. Secondo i dati aggiornati al 16 agosto e diffusi da Moratti, attualmente in Lombardia si contano poco meno di 495.000 adolescenti tra i 12 e i 16 anni, pari al 65% del totale, che hanno aderito alla campagna vaccinale. Di questi, 379.699, circa il 50%, hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino, mentre sono 234.208 i giovani (solo il 30%) che hanno completato il ciclo vaccinale.
Anche l’Emilia Romagna è tra le regioni che da oggi apre le vaccinazioni libere su tutto il territorio regionale. Da Piacenza a Rimini verrà seguita la direttiva del generale Figliuolo nella speranza di raggiungere i 165.663 over 12 fino ai 19 anni attualmente senza neanche la prima dose, insieme agli altri 130mila giovani dai 20 ai 29 anni ancora non vaccinati. Il Piemonte poi è partito con una forma mista: una parte di dosi disponibili verrà somministrata senza prenotazione e un’altra con appuntamento regolarmente preso. In Umbria a partire da oggi il sistema non avrà più bisogno di una preadesione sul sito ma sarà garantito appuntamento diretto per tutte le categorie e fasce d’età. In merito ai giovani, si parte con le vaccinazioni senza prenotazioni dai 12 ai 18 anni che però dovranno fare i conti con le dosi a disposizione. «Sono limitate -spiegano dalla Regione . per cui non potrà essere garantita la vaccinazione a tutti coloro che si presenteranno spontaneamente».
Tra le regioni che preoccupano di più in assoluto per troppi positivi e pochi vaccinati c’è la Sicilia. I mille contagi giornalieri più volte registrati dal bollettino regionale degli ultimi giorni sono la conseguenza di una campagna vaccinale che spicca per record negativi. Sui giovani in particolare, nessuna fascia d’età dai 12 ai 39 anni in Sicilia raggiunge il 50% di copertura, con il dato più basso del 24,86% di protetti tra i 12 e i 19 anni, categoria che presto ritornerà a scuola senza obbligo di Green pass. È per questo che l’ultima ordinanza del presidente di Regione Nello Musumeci ha previsto, tra le altre cose, sedi fisse di vaccinazione in tutti i comuni con meno del 60% di vaccinati. Fino al 24 agosto le dosi saranno somministrate senza prenotazione non solo ai giovani ma a tutte le categorie. Anche la Sardegna, al momento più a rischio per il passaggio in zona gialla a causa dell’alto tasso di ricoveri in intensive e aree mediche, ha previsto delle corsie preferenziali per i giovani dai 12 ai 18 anni. «Un nuovo passo avanti determinante – ha detto il presidente Christian Solinas – per riportare alla piena normalità la vita e le attività dei giovani e dei ragazzi, ad iniziare dalla scuola e dall’attività sportiva».
Spingere sui giovani consentirà non solo di riprendere la scuola in presenza, ma anche di avvicinarsi sempre più all’obiettivo annunciato dal governo per fine settembre: aver vaccinato l’80% della popolazione over 12, vale a dire circa 43 milioni di italiani. In base ai dati sul portale vaccini del governo, i ragazzi tra i 12 e i 19 anni sono complessivamente 4.627.514. Ad oggi hanno completato il ciclo vaccinale 1.166.171 giovani (25,2%), ai quali vanno aggiunti 2.031.712 ragazzi (43,91%) che hanno già fatto la prima dose e completeranno il ciclo entro la fine di agosto. Ai ragazzi negli ultimi giorni sono andate il 20% delle dosi somministrate. Sono loro a spingere la campagna vaccinale, con ancora 4,4 milioni di over 50 che si tengono lontani dalle somministrazioni.