Diversi Paesi europei sono in piena quarta ondata e valutano lockdown e nuove chiusure per fronteggiarla. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità confermano che l’Europa è l’unica regione in cui sia i contagi che i decessi sono in costante aumento, per la sesta settimana consecutiva. Su 3,1 milioni di nuovi casi a livello globale, quasi i due terzi – 1,9 milioni – sono stati registrati nel continente, in aumento del 7% nell’ultima settimana.
E la situazione è considerata «molto preoccupante» in dieci Paesi e «preoccupante» in altrettanti, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Tra i 27, Belgio, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia sono nella categoria più preoccupante, secondo l’ultima valutazione del rischio del centro basato a Stoccolma. In questo quadro, l’Austria ha annunciato il lockdown duro per non vaccinati e l’Olanda ha varato un piano di chiusure.
Forse già da lunedì in Austria scatterà il lockdown duro per i non vaccinati, come annunciato dal cancelliere Alexander Schallenberg. Il via libera formale è atteso per domenica, non è però chiaro se il lockdown entrerà effettivamente in vigore già lunedì, come a Salisburgo e Alta Austria. I non vaccinati potranno uscire di casa solo per il lavoro, per acquisti di prima necessità e per «fare due passi», come ha spiegato Schallenberg. Ci saranno controlli a campione. «Non viviamo in uno Stato di polizia, non possiamo e vogliamo controllare a ogni angolo di strada», ha commentato. Ed è previsto anche l’obbligo vaccinale per i sanitari.
Per quanto riguarda l’Olanda, il premier Mark Rutte ha annunciato un lockdown parziale di tre settimane. Tra le misure messe in campo la chiusura di bar e ristoranti alle 20 e dei negozi di beni non essenziali alle 18. Via anche i tifosi dagli stadi. Ampliata la gamma di luoghi in cui sarà necessario mostrare il Green pass. «Il virus è ovunque», ha sottolineato Rutte affermando che, con il lockdown parziale, verrà sferrato «un duro colpo» alla risalita dei contagi. Le restrizioni si applicheranno almeno fino al prossimo 4 dicembre. Tra le misure anche la forte raccomandazione allo smart working – da evitare solo se indispensabile – e al ricevere a casa massimo 4 persone. Nei luoghi di lavoro tornerà il distanziamento sociale obbligatorio di 5 metri. Salvi – ma con restrizioni sulla capienza – cinema e teatri. L’asporto sarà consentito e non è previsto il coprifuoco. Il governo, inoltre, procederà immediatamente alla terza dose per i cittadini dagli 80 anni in su.
E anche la Germania va verso nuove restrizioni alla vita pubblica, richieste dal Robert Koch Institute con un appello «urgente”»di fronte a 48 ore nelle quali sono stati accertati quasi 100mila nuovi casi e a un’incidenza record pari a 236,7 casi ogni 100mila. Gli esperti del Robert Koch Institute chiedono che vengano «cancellati o vietati i grandi eventi dove possibile» e che siano «ridotti tutti gli altri contatti non essenziali». La cancelliera Angela Merkel incontrerà i governatori dei 16 Stati federati la prossima settimana, il Parlamento valuterà una legge per una nuova cornice legale alle restrizioni nell’inverno.