Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano per il caso della promozione dei pandori Balocco, per il quale a metà dicembre era già stata multata per pubblicità ingannevole dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Oltre a Chiara Ferragni, la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Alessandra Balocco, presidente e Ad dell’azienda piemontese. Il reato ipotizzato, in base anche a una sentenza della Cassazione, è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori in quanto commessa con il sistema informatico.
Al centro dell’indagine c’è la campagna promozionale di una linea di pandori di Balocco, chiamata “Pandoro Pink Christmas”, a cui Ferragni aveva collaborato nel 2022. Ai tempi Ferragni e Balocco presentarono la vendita del pandoro come iniziativa di beneficenza per l’ospedale Regina Margherita di Torino. Nella campagna pubblicitaria veniva lasciato intendere che la vendita di ciascun pandoro contribuisse a una donazione di beneficenza all’ospedale: in realtà la quota della donazione era già stata determinata in precedenza da Balocco, a prescindere dalle vendite.
L’Antitrust ha già applicato una multa di oltre 1 milione alle società riconducibili a Chiara Ferragni e di 420mila euro a Balocco per pratica commerciale scorretta. Ora, nell’inchiesta si dovranno valutare i temi del presunto profitto illecito e del danno, in questo caso ai consumatori, elementi necessari per configurare l’ipotesi di truffa. Nel frattempo, alcune Procure che nei giorni scorsi hanno aperto, dopo gli esposti a pioggia del Codacons, analoghi fascicoli senza ipotesi di reato né indagati, hanno contattato i pm milanesi annunciando che trasmetteranno gli atti nel capoluogo lombardo.
La svolta, nel fascicolo aperto poco prima di Natale dal procuratore di Milano Eugenio Fusco, arriva nel giorno in cui sul tavolo dell’ufficio del quarto piano del Palazzo di giustizia è arrivata l’annotazione della Guardia di finanza e le Fiamme Gialle hanno varcato (nel primo pomeriggio di ieri) l’ingresso della sede dello stabilimento Balocco a Fossano, in provincia di Cuneo, per acquisire la documentazione relativa alla campagna promozionale di Natale 2022 del Pink Christmas. L’ipotesi è di aver lasciato intendere che, acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario, ma in realtà la vendita non avrebbe influito sulla beneficenza e su una somma già stabilita. Una ricostruzione, che alla luce dello scambio di mail tra il gruppo dolciario e Ferragni, ha portato la procura meneghina a ipotizzare il reato di truffa aggravato dalla minorata difesa, aggravante che interviene, secondo alcune sentenze della Cassazione, quando il presunto raggiro avviene su piattaforme online.
Tra l’altro, nell’inchiesta milanese, dopo il capitolo del pandoro della Balocco ma anche delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi, verranno analizzati casi simili nei quali la vendita del prodotto di turno con la griffe Ferragni è stata proposta dalla influencer con scopi solidali. Chiara Ferragni, così come l’amministratrice delegata Alessandra Balocco e i rispettivi staff coinvolti saranno chiamati presto dalla procura di Milano a rispondere per chiarire gli aspetti di un accordo stipulato nel novembre 2011 e in cui occorrerà dimostrare l’ingiusto profitto e dove sarebbe stato conseguito (per stabilire la competenza territoriale) e il danno per ogni consumatore che ha acquistato il pandoro griffato da oltre 9 euro.
«Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile». Ha commentato Chiara Ferragni, assistita dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, in merito alla notizia relativa alla iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di truffa aggravata, da parte della procura di Milano per la vendita dei pandori Balocco. «Sono, invece, profondamente turbata – conclude Ferragni – per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero».