Il giorno dopo lo storico V-Day, ossia l’inizio della vaccinazione di massa anti-coronavirus, nel Regno Unito l’autorità nazionale di controllo sui farmaci (Mhra) ha raccomandato di non sottoporre a vaccinazione chi abbia alle spalle una storia di “significative” reazioni allergiche. Questo perché tra le centinaia di vaccinati, due persone hanno riscontrato reazioni allergiche simili a quelle di cui avevano già sofferto in passato.
Le persone colpite da reazioni avversa nella prima giornata di vaccinazione sono due operatori sanitari di case di cura e ricovero vaccinati nella prima categoria di priorità. Entrambi avevano «una storia significativa di allergie», tanto da portare con sé autoiniettori di adrenalina, il farmaco salvavita che viene usato in caso di grave choc anafilattico per reazione allergica. I due operatori sanitari stanno bene, ma gli episodi sono stati l’occasione per Stephen Powis, direttore del Sistema nazionale britannico, per ricordare che, «come accade comunemente con i nuovi vaccini, l’Mhra consiglia a titolo precauzionale che le persone con una storia significativa di reazioni allergiche non ricevano questa vaccinazione».
Nulla di grave insomma, dicono gli esperti, anche perché molto spesso nelle prime somministrazioni dei vaccini in generale si hanno reazioni simili su un campione molto ampio. Tuttavia, la Mhra (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), l’agenzia del farmaco britannica che ha approvato una settimana fa il vaccino di Pfizer/BioNTech (efficace al 95%), ha voluto essere estremamente trasparente e scrupolosa: «Qualsiasi persona con una storia di una reazione allergica significativa a un vaccino, un medicinale o un cibo (come una precedente storia di reazione anafilattoide o coloro a cui è stato consigliato di portare un autoiniettore di adrenalina) non dovrebbe ricevere il vaccino Pfizer / BioNtech». L’episodio, più che sollevare dubbi sul farmaco, li solleva sulla scelta, da parte del servizio sanitario inglese, delle persone da vaccinare, come scrive il Guardian. Queste precauzioni, infatti, sono normali e accompagnano la somministrazione di ogni tipo di vaccino.
Il Regno Unito è stato il primo Paese a lanciare la campagna di vaccinazione di massa anti-coronavirus. Circa tre milioni di persone saranno vaccinate entro la fine dell’anno con il farmaco di Pfizer-BioNTech. Il governo, soprattutto grazie all’imminente arrivo di altri vaccini come quello di Oxford e Moderna, conta di poter vaccinare tutta la popolazione sul suolo britannico entro l’estate del 2021.