Il vaccino contro il Covid-19 è più vicino, dopo l’annuncio dei primi risultati della fase 3 della sperimentazione del farmaco sviluppato congiuntamente dalla Pfizer e BioNTech. Secondo i produttori, il vaccino è efficace al 90%. Il ministro della Salute tedesco ha subito parlato di risultati «incoraggianti». Le borse in tutto il mondo si sono mostrate fin da subito euforiche. La buona notizia è una boccata d’ossigeno, dopo un mese di ottobre che, dal punto di vista dei contagi e delle vittime, è stato il peggiore vissuto dal mondo intero dall’inizio della pandemia.
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«Oggi è un grande giorno per la scienza e per l’umanità. La prima serie di risultati della nostra sperimentazione del vaccino Covid-19 di fase 3 fornisce la prova iniziale della capacità del nostro vaccino di prevenire il Covid-19», ha dichiarato Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer. «Stiamo raggiungendo questa pietra miliare nel nostro programma di sviluppo del vaccino in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno, con i tassi di infezione che stabiliscono nuovi record e le economie che faticano a riaprire».
La fase 3 è l’ultima prima che i produttori possano presentare una domanda di omologazione del vaccino. L’efficacia, hanno spiegato da Pfizer e Biontech, è stata misurata paragonando l’effetto sui partecipanti contagiati a cui è stato iniettato il vaccino con quello di chi ha invece ricevuto la somministrazione di un placebo, «7 giorni dopo la seconda dose e 28 giorni dopo la prima». Le fasi uno e due dei trial, nel corso dell’estate, avevano misurato la produzione di anticorpi nei volontari. La fase tre, la più lunga, è servita invece per calcolare l’efficacia. La Food and Drug Administration negli Usa e l’Organizzazione mondiale della sanità si erano dette disposte ad approvare solo vaccini efficaci al 50%.
Il candidato vaccino BNT162 sviluppato della società tedesca BioNTech utilizza l’Rna messaggero, analogamente a quello della società Moderna, anche questo in fase 3. Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno raggiunto accordi per garantirsi la fornitura di questo vaccino. La Commissione Europea ne ha opzionati 200 milioni di dosi, da dividere fra gli stati in base alla popolazione. Ora i risultati di Pfizer e BioNTech dovranno essere diffusi nei dettagli, con i dati sulla sicurezza sui 45mila volontari testati, e pubblicati su una rivista scientifica. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha già iniziato la sua valutazione a ottobre. La porterà avanti nei tempi più rapidi possibili e le prime dosi potrebbero arrivare entro la fine dell’anno. Entro il mese, o al massimo a dicembre, sono attesi anche i dati di altri due vaccini: AstraZeneca con Oxford e dell’azienda americana Moderna.