Negli Stati Uniti si torna a superare i 100mila nuovi casi al giorno di Covid: è la prima volta dallo scorso febbraio, ed è un numero superiore a quello che si registrava lo scorso agosto, quando ancora non c’erano a disposizione i vaccini. È allarme anche per l’aumento dei ricoveri ospedalieri, + 40% dalla scorsa settimana, in ospedali dove il personale è ormai allo stremo a 20 mesi dall’inizio della pandemia. Tutta colpa della variante Delta. Joe Biden ha detto più volte che il Paese si trova a fronteggiare «la pandemia dei non vaccinati».
The Delta variant is surging, but we have the power to stop it.
Get vaccinated.
— President Biden (@POTUS) August 7, 2021
Circa la metà dei casi e dei ricoveri è avvenuto in sette stati del Sud – Florida, Texas, Missouri, Arkansas, Louisiana, Alabama e Mississippi – anche se questi rappresentano meno di un quarto della popolazione degli Usa. In questi stati vi è un tasso di vaccinazione più basso del resto del Paese, dove al momento metà della popolazione risulta pienamente vaccinata.
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Ma i numeri ci riportano indietro di un anno, all’agosto del 2020, quando i vaccini erano ancora nei laboratori. Venerdì 6 agosto, ultimi dati disponibili, i casi hanno superato la soglia traumatica di 100 mila al giorno (106.723), con un incremento del 113% rispetto alla media delle due settimane scorse. Ma soprattutto allarma il numero dei malati attualmente in ospedale: 56.487, più 87%. Inevitabilmente aumentano anche i morti: 497 in un giorno (+88%). Dall’inizio della pandemia le vittime sono state 616.257. L’esempio più evidente è quello della Florida: il 6 agosto si sono registrati 19.250 casi, +84% rispetto alle due settimane precedenti; i ricoverati sono 11.977 (+118%), i morti 88. In sostanza il 20% dei nuovi contagi negli Stati Uniti si concentra in Florida. Una percentuale impressionante visto che la popolazione dello Stato è pari al 6,38% del totale Usa.
C’è un altro dato su cui riflettere. I cittadini della Florida si sono vaccinati con un ritmo più o meno in linea con la media nazionale: 49% del totale, contro il 50%. Ma il governatore Ron DeSantis da mesi ha abbandonato ogni cautela. Il 30 luglio, per esempio, ha minacciato di togliere i fondi statali alle scuole che dovessero imporre agli studenti l’obbligo di indossare la mascherina. «C’è una sorta di isteria, descrivono la situazione della Florida peggio di come è realmente», si difende De Santis, astro nascente dei repubblicani che aspira ad essere l’erede di Donald Trump alla Casa Bianca.
La Casa Bianca si trova a scontrarsi con le resistenze no vax, no mask o no pass soprattutto in diversi Stati repubblicani. Come Ron De Santis anche la collega Kristi Noem del South Dakota o il governatore del Texas Greg Abbott (che ha firmato un decreto che vieta a chiunque di introdurre l’obbligo del vaccino) sono grandi alleati dell’ex presidente Trump, che non ha mai nascosto il suo scetticismo sulle raccomandazioni della scienza e in passato ha più volte alimentato le teorie negazioniste.
Così la mappa della pandemia restituisce un’America spaccata in due. E se in stati come New York si registra un più elevato tasso di immunizzazione e si va verso nuove severe restrizioni, in altri la vita scorre normale nonostante gran parte della popolazione non abbia ancora ricevuto la prima dose di vaccino. Con i non vaccinati che negli Usa rappresentano il 98% dei nuovi contagi. Intanto, Joe Biden ha reclutato 50 influencer per coinvolgere i giovani. La Casa Bianca sta studiando se sia legale imporre l’obbligo della mascherina in tutto il Paese.