I Paesi europei si muovono in ordine sparso per difendersi da Omicron. Per Italia, Portogallo, Grecia e Irlanda un primo passo è stato quello di proteggersi dall’esterno con test d’ingresso per gli arrivi dal resto dell’Ue, l’Olanda ha scelto invece la via più radicale di imporre subito un nuovo lockdown a tempo.
Fino al 14 gennaio resteranno aperte in Olanda solo le attività essenziali, come supermercati e farmacie, che funzioneranno fino alle 20; saranno chiusi invece negozi non essenziali, cinema, teatri, musei, sale concerti. I servizi di ristorazione funzioneranno con delivery e take away. Per quanto riguarda gli incontri, con le feste natalizie che si avvicinano, le regole sono le seguenti: non si potranno ricevere a casa più di 2 persone al giorno dai 13 anni in su; faranno eccezione 24, 25 e 26 dicembre e Capodanno, quando il numero salirà a 4. All’aperto si potranno incontrare solo gruppi di due persone, tranne nel caso in cui si tratti di persone che fanno parte dello stesso nucleo domestico.
L’Irlanda, dove la nuova variante è già diventata dominante, ha reintrodotto il coprifuoco alle 20. Chiusura parziale in Danimarca, dove si registrano contagi record: il premier ha annunciato la chiusura di cinema, teatri e parchi di divertimento, oltre a orari ridotti per caffè e ristoranti. In Spagna la Catalogna intende reimporre misure drastiche alla vigilia di Natale: da venerdì discoteche e bar chiusi e coprifuoco. Barcellona ha annunciato anche che la capienza di ristoranti, luoghi di intrattenimento e culturali sarà ridotta e gli incontri sociali limitati a un massimo di 10 person. Nuove restrizioni pre-natalizie ma selettive in Svizzera: solo vaccinati e guariti potranno accedere a ristoranti, cinema, centri fitness e musei. Sta pensando invece a un lockdown dopo le feste l’Austria . La Francia che ha già cancellato i festeggiamenti di Capodanno sugli Champs Elysées ora non esclude di andare «oltre» le attuali misure.
Anche il nuovo cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha annunciato in conferenza stampa le nuove restrizioni per i cittadini dal 28 dicembre, subito dopo le feste di Natale, decise durante l’incontro tra il governo federale e i rappresentanti dei 16 Länder. Contatti ridotti a gruppi di massimo 10 persone nel caso dei vaccinati, mentre per chi ha deciso di non immunizzarsi le restrizioni saranno maggiori: ogni nucleo abitativo potrà incontrare massimo due persone di un altro gruppo familiare. Dal conteggio sono esclusi comunque i minori di 14 anni. Dalla stessa data, inoltre, chiudono nuovamente discoteche e locali notturni. Tornano a porte chiuse anche gli eventi sportivi, dopo un anno caratterizzato da stadi e palazzetti senza pubblico.
Infine, anche se ormai fuori dalla Ue, resta un clima di attesa nel Regno Unito sui provvedimenti che verranno presi : il premier Boris Johnson pur senza annunciarli ancora, si è rifiutato categoricamente di escluderli riservandosi anzi «ogni opzione» in caso di necessità, inclusa quella d’un nuovo lockdown o semi-lockdown. Di sicuro, intanto, c’è la cancellazione dei festeggiamenti di Capodanno a Trafalgar Square .
L’avanzata di Omicron ha già indotto Italia, Portogallo, Grecia e Irlanda, a imporre un tampone all’ingresso anche per viaggiatori vaccinati in arrivo da Paesi Ue. Al contrario di Francia e Germania che hanno escluso di adottare questa misura. «Noi restiamo vincolati al buon funzionamento dello spazio comune, dunque non contiamo di mettere dei test Pcr nei confronti dei Paesi europei, ma verso dei Paesi terzi» aveva precisato Macron. Sulla stessa linea anche Scholz: «La libertà di movimento in Europa è importante». Ma Belgio, Estonia, Finlandia e Paesi Bassi starebbero facendo pressioni su Bruxelles per una revisione «tempestiva» delle regole sulle frontiere alla luce della rapida diffusione di Omicron. L’unico aspetto di convergenza è la durata del Green Pass per i viaggi nell’Ue: 9 mesi ha stabilito la Commissione Ue.