L’esercito israeliano ha ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia di Gaza, dopo circa 4 mesi di forti combattimenti. Solo la Brigata Nahal, spiegano i media locali, è rimasta sul posto con il compito di tenere in sicurezza il cosiddetto “Corridoio Netzarim” che attraversa la Striscia, lungo la costa dal confine nord, nei pressi del kibbutz Beeri, fino al sud.
Le truppe ritirate operavano nella zona di Khan Yunis, e secondo l’esercito sono state riportate in territorio israeliano perché la fase di operazioni militari attive contro Hamas in quella zona è terminata. Da adesso in avanti, come già succede in alcune zone nel nord della Striscia di Gaza, le truppe rientreranno in contingenti più piccoli per fare operazioni più mirate e decise dall’intelligence. Un ufficiale israeliano ha detto al quotidiano Haaretz: «La 98esima divisione ha smantellato le brigate di Hamas a Khan Yunis e ha ucciso migliaia di suoi membri. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo qui».
Il ritiro delle truppe di Israele da Gaza Sud è stato effettuato perché «Hamas ha cessato di esistere come struttura militare nella città». Ma potrebbe aprire una terza fase della guerra del 7 ottobre. Che prevede un’operazione a Rafah. Mentre la tensione crescente con l’Iran potrebbe aver avuto un ruolo. Ma se c’è chi ipotizza tra le motivazioni della smobilitazione da Khan Younis ci sono la necessità di un segnale distensivo nei confronti degli Usa e una pausa necessaria per i riservisti dell’esercito, c’è anche chi parla della volontà di «lasciare spazio» nella zona agli sfollati palestinesi «se e quando sarà condotta l’operazione a Rafah». Ma anche di far tornare i residenti alle loro case di Khan Yunis.
Non deve però essere inteso come un indizio di un ritiro più complessivo. Parlando con Bbc, anzi, un portavoce dell’esercito israeliano ha detto che «la guerra non è finita». Il governo israeliano intende ancora attaccare Rafah, l’ultima città della Striscia di Gaza non occupata dall’esercito, dove si sono rifugiati 1,3 milioni di palestinesi. Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele è ancora determinato a «completare l’eliminazione di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, compresa Rafah».
È possibile che il ritiro di parte delle truppe da Khan Yunis abbia anche l’obiettivo di riportare in città le persone che vi abitavano per svuotare almeno in parte Rafah in vista di un’offensiva. Insieme alla riorganizzazione delle truppe dopo mesi di operazioni all’interno della Striscia, alcuni media israeliani parlano anche di un cessate il fuoco temporaneo per la festa di Eid-al-Fitr che chiude il Ramadan e comincia domani, 9 aprile. In ultimo, c’è l’escalation con Teheran. La tensione crescente con gli ayatollah potrebbe aver spinto a una riorganizzazione che potrebbe diventare un’escalation incontrollabile nell’area.