Da una parte Hamas che accetta la proposta di cessate il fuoco, dall’altra l’Idf che assicura come l’operazione su Rafah è tutt’altro che archiviata. Anche con i recenti sviluppi, Israele si sta preparando «alla possibilità dell’operazione di terra a Rafah», dopo l’evacuazione dei civili. Diversi media, tra cui l’agenzia di stampa Reuters e BBC News, hanno riportato che il gruppo radicale palestinese Hamas ha fatto sapere di aver accettato una proposta per il cessate il fuoco della guerra in corso nella Striscia di Gaza contro Israele spiegando che i termini della proposta sono stati negoziati tramite Egitto e Qatar.
Mentre nella Striscia di Gaza molti palestinesi, appresa la notizia, hanno iniziato a festeggiare, si attendete di conoscere la posizione ufficiale di Tel Aviv: l’ufficio del premier ha fatto sapere che Israele ha deciso di inviare una delegazione a Il Cairo ma di continuare l’operazione a Rafah. Proprio in queste ore l’aviazione israeliana ha colpito almeno 50 obiettivi a Rafah, e fonti palestinesi citate dal quotidiano israeliano Ynet avvertono dell’ingresso di forze armate a Rafah Est.
Ad annunciare l’accettazione sul cessate il fuoco è stata Hamas. In un comunicato diffuso su Telegram, Hamas ha detto che il capo del gruppo, Ismail Haniyeh, ha dato il proprio consenso direttamente al primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, e al capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel. Il governo israeliano non ha ancora commentato la notizia, ma un funzionario che ha parlato con Reuters in forma anonima ha definito la proposta «inaccettabile».
I segnali non sembrano incoraggianti per il raggiungimento di un accordo: secondo Channel 12 alcuni funzionari israeliani avrebbero detto che la proposta accettata da Hamas è molto diversa da quella concordata tra Israele ed Egitto nel corso delle complicate negoziazioni dei giorni scorsi. Nel frattempo, commentando l’annuncio di Hamas, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, l’estremista di destra Itamar Ben-Gvir, ha detto che «C’è solo una risposta ai trucchi e ai giochi di Hamas: l’ordine immediato di conquistare Rafah, aumentare la pressione militare e continuare a schiacciare Hamas fino alla sua totale sconfitta».
I dettagli della proposta non sono ancora noti. Ma nei giorni scorsi, funzionari egiziani avevano parlato di una serie di fasi in cui Hamas avrebbe rilasciato gli ostaggi in cambio del ritiro dell’esercito israeliano da Gaza. Non è chiaro se l’accordo soddisferà la richiesta di ritiro completo dell’Idf dalla Striscia. La conseguenza più immediata di un ipotetico raggiungimento di un accordo sarebbe rimandare, e per ora scongiurare, proprio l’invasione israeliana a Rafah, l’ultima città nel sud della Striscia in cui l’esercito israeliano non è ancora entrato e in cui si è rifugiato oltre un milione di civili.