Atene è divorata dalla fiamme. E non stiamo parlando del sacco persiano del 480 a.C., ma dei giorni nostri. La capitale ellenica è circondata da nuvole di fuoco che hanno messo in fuga cittadini e turisti, scatenando il panico e provocando, secondo le stime di alcuni sindaci, anche cento morti in una singola frazione, come a Rafina. Ma nulla sembra essere casuale.
NUMERI DA RECORD. Si sono sviluppati la bellezza di 47 incendi in meno di 24 ore. Improbabile che sia dunque frutto del caso o dei capricci di Madre Natura. Peraltro, nei giorni scorsi era stata diffusa dai servizi meteorologici greci un’allerta meteo dovuta alle perfette condizioni per lo sviluppo di incendi. L’origine dolosa dei roghi sembra dunque chiara, adesso bisognerà inchiodare i colpevoli di tanta efferata delinquenza. In fumo sono andati i dintorni di Atene, e frazioni come Mati e Rafina sono praticamente al collasso, divorate dalle fiamme. Come detto, le condizioni atmosferiche vanno a favore del fuoco, che si propaga velocemente grazie a un forte vento con raffiche fino a 60km/h, causando incredibili difficoltà ai vigili del fuoco locali. Il bilancio, ancora provvisorio, è già pesantissimo: circa 80 morti e 600 feriti, 14 dei quali bambini e in condizioni gravi. Non solo cittadini greci, però: Atene, e la Grecia tutta, è assediata in questi giorni estivi dai turisti. Drammatiche le testimonianze raccolte, con alcune persone che hanno dovuto letteralmente buttarsi in mare inseguite dalle folate roventi impazzite, con fortune alterne: sono stati già recuperati due corpi a largo di Rafina, e col tempo si affievoliscono le speranze di ritrovare in vita i due turisti danesi fuggiti in gommone verso il largo. A tal proposito, la Guardia Costiera greca ha già tratto in salvo circa 700 persone. Il paese ellenico è al momento in ginocchio. Ma cosa c’è dietro questa follia distruttiva?
LE INDAGINI. Mentre l’Attica continua a bruciare, forze dell’ordine e vigili del fuoco cominciano a tirare le prime somme: posto che i quasi 50 roghi scatenatisi contemporaneamente non lasciano spazio a dubbi circa la dolosità degli eventi, si cerca di capire perché e di trovare dei responsabili. Secondo alcuni dietro al folle gesto ci sarebbe la speculazione edilizia, secondo altri, invece, i piromani avrebbero agito perché pronti a saccheggiare le abitazioni lasciate vuote da autoctoni e turisti, con la situazione poi chiaramente sfuggita di mano. Del resto la coincidenza dell’accaduto con l’allerta incendi diffusa poco prima non può far sicuramente parlare di caso. Ad ogni modo, mentre le insinuazioni si sprecano, grande parte degli incendi è ancora totalmente fuori controllo. Il clima, già torrido, dell’estate ellenica ha visto oggi toccare punte superiori ai 40 gradi, e in soccorso della Grecia si stanno mobilitando le altre nazioni europee, tra cui l’Italia, i cui Canadair sono già in volo da ore sui luoghi del disastro, nel tentativo di placare la furia infernale. Il premier Tsipras, dopo aver proclamato 3 giorni di lutto, ha annunciato il pugno di ferro contro i responsabili dell’ecatombe, e ha promesso che nulla resterà intentato. Intanto, però, la gente muore.
IMMAGINI RACCAPRICCIANTI. C’è chi, senza troppo esagerare, ha parlato di nuova Pompei. Di certo i 26 corpi carbonizzati ritrovati abbracciati nell’estremo tentativo di proteggersi l’un l’altro in una villa alle porte di Atene, ricordano parecchio il giardino dei fuggiaschi della località vicino Napoli. Le testimonianze raccolte dai media fanno venire i brividi: c’è chi parla di cadaveri in mezzo alla strada e di paesi che non esistono più, c’è chi invece si è salvato per miracolo, quando il fuoco già gli lambiva la schiena. Lo stesso ambasciatore italiano ad Atene, Luigi Marras, intervistato da RaiNews 24 ha detto: «Abbiamo visto scene raccapriccianti, con almeno 12 ore di inferno e orrore». Proprio le autorità italiane sono al lavoro per verificare la presenza di nostri connazionali sul territorio greco. Alla Farnesina si cerca senza sosta, e le forze di soccorso elleniche hanno dato vita a un database elettronico per cercare di reperire ogni persona. Certo, sarà complicato, anche identificare i morti, ma la solidarietà che in questi momenti sta abbracciando la Grecia è senza pari. Anche il Papa, in un messaggio rivolto agli ellenici, si dice: «profondamente rattristato nell’apprendere dei recenti incendi in Grecia» ed «estende la sua sentita solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia». La gente è sotto shock e la carneficina rischia di contare alla fine un numero spropositato di vittime. Atene dopo il sacco persiano e l’incendio dell’Acropoli del 480 a.C. divenne la città più potente del mondo. Anche stavolta saprà rialzarsi.