Il Partito Democratico per la prima volta nella storia (dopo 69 anni) perde la guida di Ferrara e i ballottaggi confermano una sostanziale crescita del centrodestra che strappa 5 capoluoghi ai dem. «Straordinarie vittorie della Lega ai ballottaggi, abbiamo eletto Sindaci dove governava la sinistra da settant’anni!», ha detto Matteo Salvini. Soddisfatto anche il segretario Pd Nicola Zingaretti: «L’alternativa c’è». Il Pd resiste nella “rossa” Emilia e strappa Livorno al M5s. Ma festeggia anche il Movimento di Luigi Di Maio, vera cenerentola di questa tornata elettorale, che dopo i veleni e i sospetti di inciucio col Pd porta a casa il Comune di Campobasso, soffiandolo all’alleato leghista.
Al voto 136 comuni. L’affluenza è confermata in forte calo rispetto al 26 maggio: ha votato il 52,63% degli aventi diritto, rispetto al 68,37% del primo turno. La Basilicata la regione che ha fatto registrare il dato più alto, 56,7%, l’Abruzzo quella più bassa, 45,72%. A conti fatti, nei 16 comuni capoluogo c’è un sostanziale pareggio con 7 affermazioni del centrosinistra, altrettante del centrodestra, e un nuovo sindaco pentastellato.
Il centrosinistra ha confermato con ampi margini i propri uscenti a Reggio Emilia (Luca Vecchi), Prato (Matteo Biffoni), Cremona (Gianluca Galimberti) e Verbania (Silvia Marchionini). Anche Cesena resta sotto la guida dem, ma con un volto giovane, quello dell’ex deputato Enzo Lattuca. Il successo più importante è quello di Luca Salvetti che permette al Pd di tornare a governare Livorno, dopo cinque anni di amministrazione di Filippo Nogarin (M5s). Simbolica anche la vittoria a Rovigo, al momento il secondo sindaco ‘rosso’ nelle città del Veneto dopo Padova. È la piccola contropartita per aver perso Ferrara, città amministrata dalla sinistra dal dopoguerra ad oggi: Alan Fabbri ha sconfitto con il 56,77% delle preferenze il dem Aldo Modonesi. Ma per Zingaretti restano «belle vittorie e belle conferme». «L’alternativa a Salvini c’è – ha detto – ed è un nuovo centrosinistra. E siamo solo all’inizio».
Una situazione simile a quella di Ferrara, passata alla Lega dopo 69 anni, si è avuta a Forlì dove Gian Luca Zattini sarà il primo sindaco di centrodestra dopo oltre 40 anni, e fuori dai capoluogo, anche a Piombino, città operaia da sempre posizionata a sinistra da 73 anni. Qui il candidato di centrodestra ha ottenuto il 64,2% dei voti e il Pd è stato spazzato via. Può esultare anche Fratelli d’Italia con il successo di Mauro Fioravanti ad Ascoli, mentre l’area di centrodestra ha conquistato Biella e Vercelli. A Potenza è stato eletto per 200 voti Mario Guarente del centrodestra.
Il Movimento Cinque Stelle piazza la bandierina a Campobasso, terzo capoluogo di regione che verrà amministrato dopo Roma e Torino. «Una grande responsabilità. Bisogna ricominciare da qui», sono state le prime parole di Roberto Gravina, il nuovo primo cittadino del capoluogo molisano eletto con circa il 69% delle preferenze. È la contropartita per lo smacco subito ad Avellino, dove i Cinque Stelle avevano vinto appena un anno fa ma non sono riusciti ad arrivare al ballottaggio.