Anche per quest’anno la Terra ha esaurito le riserve annuali. Il giorno in cui questo accade è chiamato Earth Overshoot Day, e di regola dovrebbe cadere il 31 di dicembre. Invece, è arrivato con ben cinque mesi di anticipo (29 luglio), battendo addirittura il record negativo del 2018 (1 agosto). Per gli scienziati l’Earth Overshoot Day rappresenta il giorno dell’anno in cui la nostra domanda di acqua, cibo, fibre, legno e assorbimento di anidride carbonica supera l’ammontare di risorse biologiche che gli ecosistemi della terra sono in grado di rinnovare in un anno, la cosiddetta ‘biocapacità globale’. Una data che arriva sempre prima: trent’anni fa il «giorno-limite» cadeva in ottobre, vent’anni fa verso la fine di settembre. E adesso a fine luglio.
The precise Earth Overshoot Day date for each year is less significant than the sheer magnitude of ecological overshoot. Over the last decades, the date has been creeping up the calendar, although at a slowing rate. https://t.co/ZwrDagJt5K #MoveTheDate pic.twitter.com/i4gM0pk5Mk
— Footprint Network (@EndOvershoot) July 28, 2019
Ad annunciare la data è il «Global Footprint Network», un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora l’impronta ecologica dell’uomo, che ha stimato che in media, tutto il mondo consumerà nel 2019 le risorse di 1,75 pianeti. Non va meglio considerando la sola Italia: secondo le stime del Global Footprint Network, per soddisfare i consumi degli italiani servirebbero risorse pari a 4,7 volte quelle che l’Italia genera ogni anno. L’Italia, che nella classifica dei «Paesi spreconi» si trova al nono posto, ha già passato il suo Overshoot Day per quest’anno. Gli italiani avrebbero infatti consumato tutte le loro risorse già dal 15 maggio.
Nell’analisi, in cui viene calcolato il rapporto fra la quantità di risorse naturali pro capite e la quantità di consumi di ogni singola persona, viene fuori che in Italia consumiamo 4,44 ettari globali a fronte di soli 0,90 disponibili. Solo il Giappone consuma di più in rapporto a quello che produce: 7,7 volte. Dopo l’Italia, nella classifica, troviamo Svizzera (4,6), Gran Bretagna (4,0) e Cina (3,8). Considerando i consumi assoluti, sono gli Stati Uniti consumano di più: servirebbero addirittura le risorse di 5 pianeti per soddisfare la richiesta attuale di risorse. Seguono l’Australia (4,1 pianeti) e la Russia (3,2).
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Per tentare di invertire la rotta, Global Footprint Network indica cinque ambiti su cui poter incidere: energia, cibo, città, popolazione e pianeta. Ad esempio, sostengono gli esperti, sostituire il 50% di consumo di carne con una dieta vegetariana contribuirebbe a spostare la data di 15 giorni. O ancora: ridurre del 50% le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili significherebbe ‘guadagnare’ 93 giorni. Questo consentirebbe di riportare indietro l’Earth Overshoot Day ai livelli degli anni Ottanta.