Dal passaggio a una governance collegiale al via libera in casi «eccezionali» ad alleanze con altre forze politiche, dal limite di due mandati ai rapporti futuri con Rousseau: sono questi i punti cardine del documento di sintesi degli Stati Generali del Movimento 5 stelle elaborato dal reggente Vito Crimi. Adesso «i contenuti del documento saranno sottoposti, per parti separate, al voto dell’assemblea degli iscritti sulla piattaforma Rousseau», spiega Crimi.
Sulla questione della governance, il documento prevede di «trasferire le funzioni oggi attribuite al capo politico ad un organo collegiale, che combini rapidità ed efficienza nell’azione politica». Si attribuiscono «alcune funzioni di indirizzo politico, nonché di convocazione dell’assemblea degli iscritti, ad un organo collegiale ad ampia rappresentatività dei livelli istituzionali, territoriali, anagrafici e di genere». L’obiettivo dei vertici è quello di arrivare a un passaggio di consegne dal capo politico reggente a una sorta di segreteria entro la fine dell’anno.
Sul fronte degli accordi con le altre forze politiche, il documento autorizza che «in via eccezionale» siano fatte alleanze con i partiti tradizionali sia prima che dopo le elezioni. «Il M5s nasce come forza alternativa alle altre forze politiche esistenti – si legge – In via eccezionale, in relazione ai singoli sistemi elettorali, possono essere autorizzate, prima o dopo le votazioni, specifici accordi con altre forze politiche, prioritariamente con liste civiche. Ciò può avvenire solo sulla base di accordi chiari e percorsi stabiliti di condivisione di programmi, idee e obiettivi, che tenga conto prioritariamente dei livelli territoriali coinvolti ma con un’autorizzazione che avvenga a livello nazionale che tenga conto degli interlocutori e del contenuto degli accordi».
Resta, poi, il limite dei due mandati. «Fatto salvo il limite dei due mandati come vigente – si legge – si propone di valorizzare, all’atto della prima candidatura alle istituzioni regionali, nazionali o europee, chi ha effettuato uno o più mandati da consigliere comunale». Il documento di sintesi prevede che, in attesa di una revisione del sistema delle province, vadano previste « modalità di presentazione di candidature alle elezioni provinciali». Il M5s è sempre stato contrario alle province e in passato ne ha proposto l’abolizione, criticando il meccanismo di elezione indiretta. Nel 2014 sul blog delle Stelle si leggeva: «Il M5S continuerà a non presentare le proprie candidature in un organo politico del quale auspica la soppressione. Non cediamo e non ci facciamo lusingare dalla prospettiva di acquisire poltrone o, addirittura, da eventuali vittorie in alcune elezioni provinciali. La coerenza è una virtù che sopravvive solo nelle fila del Movimento 5 Stelle».
Uno degli aspetti più delicati è quello che riguarda il rapporto con l’associazione Rousseau, presieduta da Davide Casaleggio. Nel documento il riferimento a Rousseau non viene mai fatto, ma si specifica che dovrà essere previsto «un contratto di servizio». «La piattaforma tecnologica è uno strumento di servizio a supporto dell’azione politica decisa dagli organi del Movimento e per l’esercizio della democrazia diretta nelle forme e nei modi previsti dallo Statuto. I rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnerhip che definisca i servizi delegati, ruoli, doveri reciproci».