È morto Franco Battiato, il cantautore siciliano aveva 76 anni ed era malato da tempo. Si è spento questa mattina nella sua residenza di Milo, ai piedi dell’Etna. La conferma è arrivata dalla famiglia: «Le esequie si terranno in forma strettamente privata. La famiglia ringrazia tutti per le innumerevoli testimonianze di affetto ricevute».
Difficile incasellarlo, impossibile metterlo all’interno di un genere, dargli una pur semplice etichetta. Capace di spaziare tra generi diversissimi dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità, ha sperimentato l’elettronica, si è misurato con la musica etnica e con l’opera lirica. Ha diretto anche diversi film tra cui Perdutoamor e Musikante su Ludwig van Beethoven presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
Il Maestro della musica italiana ci ha lasciato brani indimenticabili come La cura, Centro di gravità permanente, Voglio vederti danzare, spaziando tra diversi generi e combinandoli tra loro in modo sempre personale. Pochi mesi fa, proprio in concomitanza con il suo 76esimo compleanno, era stato ripubblicato La voce del padrone, l’album epocale che 40 anni fa fu il primo in Italia a superare il milione di copie vendute.
Nato il 23 marzo 1945 a Ionia, Battiato si forma musicalmente a Milano negli anni Sessanta dove ha conosciuto tra gli altri Giorgio Gaber che lo aiutò a fare uscire le prime canzoni e a fare le prime apparizioni in televisione. Negli anni Settanta si allontana dalla musica più pop per darsi a quella che si rifaceva alle sonorità del progressive rock inglese, pubblicando il suo primo disco Fetus, in cui mise molti ingredienti che avrebbero caratterizzato la sua produzione successiva, dagli strumenti elettronici ai riferimenti colti. Nel 1973 uscì Sulle corde di Aries, un disco ricco di strumenti tipicamente orchestrali e influenzato dalla musica etnica.
In questi anni di grandi sperimentazioni musicali uscirono i suoi dischi di maggior successo: L’era del cinghiale bianco (1979), Patriots (1980), La voce del padrone (1981) e L’arca di Noè (1982). In questi anni Battiato raggiunse una grande popolarità che fu accompagnata da riconoscimenti della critica. Nel 1984 andò anche all’Eurovision Song Contest, cantando I treni di Tozeur con Alice ed estendendo il suo successo fuori dall’Italia.
Tra le sue produzioni recenti più apprezzati ci fu La Trilogia dei Fleurs, pubblicata tra gli anni Novanta e i Duemila. Nel 2012 entrò nella giunta regionale del presidente siciliano Rosario Crocetta, come assessore alla Cultura, incarico da cui sarebbe stato rimosso pochi mesi dopo per un’uscita sessista che causò estese polemiche. Nel 2017 aveva fatto il suo ultimo concerto, e poi si era progressivamente ritirato dalla vita pubblica, pubblicando un ultimo disco Torneremo ancora.