Vaccinare i turisti, somministrando almeno la seconda dose. È l’obiettivo del governo per non far crollare la campagna vaccinale nei due mesi consacrati alle vacanze. Era il 9 giugno quando il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, scriveva ai singoli governatori affinché si organizzassero con le vaccinazioni ai turisti. Da lì le singole regioni si sono mosse nonostante le diseguaglianze dei sistemi sanitari regionali e l’incertezza di una comunicazione efficace tra le singole piattaforme. Adesso sono diverse le regioni che hanno dato via libera a soluzioni più o meno strutturate con il fine di offrire seconde dosi anche ai visitatori.
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Le prime due Regioni ad aver trovato un accordo per le vaccinazioni in vacanza sono state il Piemonte e la Liguria: chi risiede in una delle due regioni e deciderà di trascorrere le ferie in Piemonte o in Liguria, potrà ricevere la sua seconda dose di vaccino anti-Covid. L’accordo di reciprocità stretto tra il Toti e Cirio a breve potrà essere allargato anche alla Lombardia. In queste ore i funzionari risultano a lavoro per verificare la compatibilità delle piattaforme per le prenotazioni.
🔵🌸 #vaccinoCovid DAL 1° LUGLIO PIEMONTE E LIGURIA PRIME REGIONI A PARTIRE CON I RICHIAMI IN VACANZA. Oggi con il presidente @GiovanniToti abbiamo presentato le modalità per accedere a questo servizio che ci vede capofila in Italia. pic.twitter.com/2M6g7GQW4P
— Alberto Cirio (@Alberto_Cirio) June 29, 2021
In Calabria e in Puglia si può compilare un «modulo di preadesione», sul sito della Regione, e chiedere l’appuntamento per il richiamo, a condizione che si soggiorni per non meno di due settimane. «Per tutti coloro che resteranno in Puglia per almeno 3 settimane sarà possibile prenotare la seconda dose di vaccino anti Covid sul sito della Regione senza dover tornare nella regione di appartenenza». Ad annunciarlo è l’assessore alla Sanità ed epidemiologo Pier Luigi Lopalco. «Abbiamo un sistema che permette di comunicare attraverso un modulo il fatto che si permarrà in Puglia in un determinato periodo e che si avrà bisogno di quel preciso tipo di vaccino».
Nelle Marche i turisti che trascorreranno un periodo di vacanza in regione, non avranno bisogno neanche di prenotare la propria seconda dose di vaccino. Le vaccinazioni verranno effettuate recandosi direttamente negli hub vaccinali presenti. I turisti dovranno esibire il certificato di vaccinazione della prima dose già ricevuta con indicato il vaccino somministrato e la data dell’iniezione. Stesso procedimento è già stato adottato in Sicilia. Una delle prime regioni ad aver accolto di buon grado il via libera di Figliuolo alle vaccinazioni in vacanza, ha aperto già nei giorni scorsi la possibilità delle secondi dosi ai turisti delle Eolie. Dall’11 al 21 giugno i visitatori hanno potuto accedere in maniera diretta alle vaccinazioni presentandosi al Centro Polifunzionale di Malfa, all’hub di Lipari e in tutti gli altri centri vaccinali delle Isole. Ora il nodo da sciogliere sarà l’arrivo di dosi sufficienti per poter rispondere all’ingente quantità di visitatori che arriveranno in regione.
Per vaccinare anche i turisti ci sarà bisogno di dosi e Sardegna ed Emilia Romagna sembrano essere piuttosto preoccupate. Il timore è quello di ampliare le vaccinazioni anche ai non residenti per poi ritrovarsi a secco di fiale. È per questo che la Sardegna ha chiesto ulteriori informazioni alla struttura commissariale di Figliuolo per assicurarsi un approvvigionamento estivo sufficiente. E anche l’Emilia Romagna vuole risposte più chiare su quante dosi arriveranno tra luglio e agosto. «Avevamo dato la nostra disponibilità a vaccinare i turisti fin dall’inizio, ma per farlo dobbiamo conoscere esattamente il numero di vaccino che ci verrà consegnato» dice l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna.
«Stiamo tentando di programmare per le due settimane centrali di agosto di vaccinare i turisti in Veneto» ha annunciato alla stampa il presidente Luca Zaia. La possibilità sarà data anche a tutti gli operatori turistici over 60. «Ulteriore idea è quella di vaccinare con il Johnson&Johnson gli operatori turistici sotto i 60 anni, grazie a 60 mila dosi» ha continuato il presidente, «si punta in questo senso a dare la possibilità di “forzare” la lista delle prenotazioni online, accreditandosi come operatori turistici». La preoccupazione per la fornitura di dosi però rimane: «La condizione principale è che ci siano i vaccini e che ci sia un sostegno in questo senso a livello nazionale» ha aggiunto Zaia, sottolineando la centralità dell’iniziativa per regioni come il Veneto che vivono «di pane e turismo».
In Trentino il software dedicato alle prenotazioni per i turisti sarà pronto tra qualche giorno. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha annunciato la possibilità per i visitatori provenienti da tutta Italia di ricevere la seconda dose di vaccino anti-Covid a patto che si resti sul territorio regionale per almeno 15 giorni. Una decisione fondamentale anche per le imminenti riaperture degli eventi all’aperto previsti in tutta la regione. Le manifestazioni saranno infatti accessibili senza prenotazioni con l’aumento della capienza per gli impianti del 50%.
Chi invece si mostra contrario a vaccinare i turisti è il Lazio. Da mesi Regione portabandiera di una campagna vaccinale a pieno ritmo, ora protesta per il rischio di una mancanza di dosi pericolosa. Secondo i calcoli dell’assessore alla Salute D’Amato a luglio arriverà il 35-40% di dosi in meno rispetto a quelle di giugno, per cui sarà piuttosto difficile garantire un’apertura per tutti i visitatori che arriveranno nei siti turistici della regione. Stessa situazione in Campania, dove al momento la priorità è quella di dover garantire dosi sufficienti per tutti i residenti ancora senza vaccinazione. Il presidente di Regione Vincenzo De Luca denuncia una «gestione irresponsabile» da parte del governo nella distribuzione dei vaccini. «Ad oggi, la regione Lazio, stessa popolazione della Campania, riceve 240 mila dosi in più della Campania. È una vergogna», ha scritto su Facebook il governatore. «Ancora più grave, se si tiene conto che in Campania abbiamo la popolazione più giovane (quella che adesso deve vaccinarsi e la densità abitativa più elevata. Sono degli irresponsabili».