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Green pass, nuove regole: potrebbe servire la seconda dose contro la variante Delta

Ad avanzare l’ipotesi di rimodulare le regole è stato il sottosegretario alla Salute Sileri: «Se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde»

Redazione di Redazione
Giugno 28, 2021
in Italia
Tempo di lettura: 2 mins read
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Green pass, nuove regole: potrebbe servire la seconda dose contro la variante Delta

Potrebbero presto cambiare le regole per ottenere il Green pass, che è stato introdotto con successo in Italia e che da giovedì 1° luglio sarà valido anche per viaggiare liberamente all’interno dell’Unione Europea.Il motivo è la diffusione delle variante Delta che dopo l’aumento esponenziale dei contagi nel Regno Unito e in Portogallo ha costretto i governi a reintrodurre parziali misure restrittive.

Ad avanzare l’ipotesi di rimodulare le regole per concedere il Green pass è stato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Con la variante Delta del Covid-19 è possibile che si debba «rimodulare il Green pass dopo la prima dose di vaccino. Questo però lo lasciamo dire agli scienziati e aspetterei un paio di settimane. Ma se è vero che la protezione da questa variante c’è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il Certificato verde. Al momento è prematuro dirlo. Aspetterei 14 giorni per l’analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20%. Aspettiamo di capire di quanto sale in una settimana. E poi una riflessione su questo la farei».

LEGGI ANCHE: Green pass europeo, come funziona per bambini e minorenni

«La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore – ha detto Sileri a 24 Mattino su Radio 24 – quando è stato formulato i dati mostravano che andava bene». Quella contro Covid, ha aggiunto, «è una battaglia dinamica. Il virus è dinamico e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci. Al momento – ha ripetuto – non serve una modifica del passaporto verde, ma va messa in cantiere. L’analisi dei dati ce lo dirà». «Verosimilmente – ha concluso – ma qui parla più il medico del politico, bisognerà modificarlo se si conferma l’efficacia del vaccino contro la variante Delta con la seconda dose. A quel punto bisognerà introdurre un Green pass con una seconda dose fatta».

Certo che l’obiettivo primario è continuare a immunizzare più persone il più velocemente possibile. Attualmente, i richiami dei vaccini vengono fatti circa cinque settimane dopo la prima dose per Pfizer e Moderna, mentre per AstraZeneca i tempi possono anche essere più lunghi. Ecco perché, se è necessario aver fato anche la seconda dose per avere il Green pass, il sottosegretario Sileri vorrebbe restringere i tempi, altrimenti se cambiano le regole ottenere il Green pass il periodo di attesa sarebbe più lungo. «Cercherei di stare più vicino alle 3 settimane per il richiamo per Pfizer e 4 settimane per Moderna, rispetto ai 42 giorni. In maniera molto dinamica: se abbiamo allungato prima, per avere più dosi con la terza ondata in corso, adesso conviene stare più vicini ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima».

Tags: Certificazione verdeGreen passPierpaolo SileriSeconde dosiVaccini anti-CovidVariante Delta
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