Alvaro Morte saluta il Professore. In un video postato su Instagram, girato dalla macchina con cui lascia il set, dice addio al personaggio della Casa di carta che lo ha reso celebre nel mondo. «Lasciando per l’ultima volta il set della Casa di carta sono senza parole. Sono grato per tutto questo. Ai fan prima di tutto ovviamente, a tutta la squadra e a te caro Professore. Mi mancherà divertirmi così tanto con te. Grazie».
Sarà un finale lungo, denso di suspence e colpi di scena, che durerà quattro mesi: si comincia il 3 settembre, con l’uscita delle prime cinque puntate, e terminerà il 3 dicembre, con la messa in streaming delle ultime cinque, la trionfale corsa della Casa di Carta, la serie Netflix dei record: non solo il prodotto in lingua non inglese più cliccato sulla piattaforma, ma in assoluto una delle serie tv più viste nei 190 Paesi in cui Netflix si è radicata con successo. Un fenomeno diventato di culto, capace di lanciare tormentoni (Bella Ciao e Centro di gravità permanente) e mode: le tute rosse con la maschera di Dalì, per esempio, 600 esemplari originali usati per vestire i rapinatori nelle cinque stagioni di Netflix, più gli innumerevoli cloni venduti dalla rivale Amazon ai fan sul suo negozio online (dalle versioni per bambini a dieci euro fino a quelle con mitra incluso, sopra i 50).
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La nuova stagione partirà esattamente là dove era finita la quarta: la banda chiusa nella Banca di Spagna, il loro capo (il Professore) con una pistola puntata alla testa, l’esercito spagnolo alle porte che minaccia di far saltare in aria i rapinatori più recidivi della storia della tv. Ma la rapina si trasformerà in una guerra, con cambi di fronte, tradimenti, falsi e veri, colpi di scena a ripetizione. Il risultato è un approccio più aggressivo, al cardiopalma, dove non mancheranno momenti di gloria e di grande difficoltà per i nostri beniamini, messi molte volte alle strette.
Arrivano tre nuovi personaggi. In uno dei primi episodi, Berlino (Pedro Alonso) spiega a Rio (Miguel Herrán) cosa significhi per lui avere un figlio: «È una testata nucleare che distrugge ogni cosa». Anni dopo questa affermazione, Rafael (Patrick Criado), il figlio di Berlino, appare sullo schermo. Rafael ha 31 anni, ha studiato ingegneria informatica al MIT in Massachusetts e ha una sola certezza nella vita: non vuole essere come suo padre. Proprio all’inizio di questa storia, viene introdotto anche un altro dei nuovi personaggi.
Nella prima parte incontriamo Tokyo (Úrsula Corberó) rintanata in un camper, in fuga dalla polizia dopo aver perso l’amore della sua vita, René (Miguel Ángel Silvestre). L’uomo con cui ha iniziato a fare rapine, con cui ha viaggiato e si è goduta la vita, l’uomo che Silene Oliveira amava prima di scoprire che a volte le cose nel suo piccolo mondo perfetto le cose possono anche andare terribilmente storte. «Mi chiamo Tokyo. Ma quando è iniziata questa storia non mi chiamavo così. Questa ero io e questo, l’amore della mia vita. L’ultima volta che l’ho visto era in una pozza di sangue con gli occhi aperti».
Altro nuovo personaggio che entra in gioco in questa stagione è Sagasta (José Manuel Seda), comandante delle forze speciali dell’esercito spagnolo. Dopo aver preso parte ad innumerevoli missioni internazionali contro i peggiori esemplari della specie umana, è diventato uguale alle persone che ha ucciso. È un leader nato, i suoi uomini sono pronti a seguirlo fino alla fine se lo chiederà, perché lui è proprio come loro. Quando indossa l’uniforme, si trasforma in una mente analitica, fredda e spietata, capace di andare oltre ogni convenzione etica o morale se la missione lo richiede.
«Quando abbiamo cominciato a scrivere la parte 5, dopo aver buttato giù i primi due episodi, abbiamo capito che stavamo andando in una direzione troppo sentimentale», ha detto Álex Pina, il creatore della serie. «Quindi abbiamo scelto un approccio più aggressivo: la prima puntata dei nuovi episodi ha l’energia di un finale di stagione».
Nata nel maggio 2017 come serie evento della spagnola Antena 3 – partita col botto nella prima stagione, poi decaduta negli ascolti – La Casa di Carta deve il suo incredibile successo soprattutto a Netflix, prima a intuirne il potenziale commerciale imponendo una revisione stretta delle puntate (diventate più corte, da 100 a 50 minuti) e concedendo un budget all’altezza delle ambizioni. Ecco allora, dalla terza stagione in poi, arrivare elicotteri, esplosioni sempre più devastanti, mezzi militari e incidenti spettacolari a dare colore a storie tessute ad arte sulla falsariga del feuilleton: «In questa stagione abbiamo costruito set giganteschi solo per il gusto di distruggerli: il bello di lavorare con Netflix è che sei completamente libero dal punto di vista creativo», racconta ancora Pina, diventato nel frattempo uno degli autori più richiesti di Spagna. E come lui anche gli attori della serie, ormai star internazionali: il Professore Alvaro Morte, la bella Tokyo Úrsula Corberó e il Berlino di Pedro Alonso, interpreti storici che con questa serie tv hanno messo da parte 63mila euro a episodio, ovvero più di due milioni e mezzo di euro a oggi. Non proprio una rapina come quelle dei loro personaggi («Seimila lingotti d’oro e un milione di banconote da 50 euro sono state costruite per la serie», racconta trionfale il bollettino di Netflix), ma quasi: «Non ci aspettavamo nulla di quello che sarebbe successo», ammette Morte. «Netflix ci aveva preparati, ma dalla terza stagione in poi abbiamo cercato di non sentire la pressione che si stava concentrando intorno al prodotto. È stata un’avventura straordinaria».
Top secret, ovviamente, il finale. Quello che sappiamo della trama de La casa di carta 5 si vede nel trailer ufficiale: sarà una bomba ad orologeria. Il Professore è braccato da Alicia Sierra, che è pure incinta e agli sgoccioli. I ragazzi della banda sono completamente abbandonati a loro stessi dentro la Banca e c’è solo Lisbona, salvata per un pelo alla fine della stagione precedente, a motivarli per andare avanti o morire con dignità. Resistenza e libertà sono i due concetti portati avanti fino allo stremo dai rapinatori protagonisti de La Casa di Carta, quindi saranno le due keyword principali fino al finale di dicembre. Sull’epilogo le scommesse sono aperte.