C’è anche quella di un cortocircuito che potrebbe essersi sviluppato al quindicesimo piano, dove si sono originate le fiamme, come dimostra un video agli atti dell’inchiesta realizzato da un residente della zona, tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori sull’incendio che ha divorato la Torre del Moro di via Antonini, a Milano. Il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala ha escluso che ci siano vittime ma adesso la magistratura dovrà capire quali siano state le cause dell’incendio e soprattutto accertare eventuali responsabilità.
#Milano #incendio grattacielo: fiamme sotto controllo, le nostre squadre stanno avanzando dall’interno verso i piani superiori dell’edificio. Sono 15 i mezzi impiegati, oltre 50 i #vigilidelfuoco. Immagini della ricognizione aerea dall’elicottero. [#29agosto 20:00] pic.twitter.com/dKtm1eznUi
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 29, 2021
La procura di Milano ha aperto un fascicolo per disastro colposo. Le indagini sono state affidate ai magistrati Tiziana Siciliano e Pasquale Addesso, che secondo il Corriere della Sera hanno già rivolto la loro attenzione al rivestimento esterno del palazzo, per capire come mai abbia preso fuoco così rapidamente. Si è evitata la tragedia solo perché i residenti sono riusciti a scappare subito e grazie ai soccorsi arrivati tempestivamente. Al momento, infatti, non risultano né vittime né feriti: nessuno ha fatto ricorso alle cure ospedaliere. Tutti salvi i 30 inquilini (su 70) presenti al momento dell’incendio.
Secondo le prime ricostruzioni le fiamme sono partite da un appartamento al quindicesimo piano. Probabilmente a causa di un cortocircuito. Viene invece data per certa la dinamica dello sviluppo del maxi-rogo: dopo l’innesco. in un appartamento in quel momento vuoto, si è rapidamente propagato a tutto l’edificio a causa dell’”effetto camino’, generato dallo spazio fra la struttura in cemento armato e la copertura in metallo. Un’intercapedine di alcuni centimetri in cui l’aria all’interno ha accelerato la diffusione delle fiamme, che hanno velocemente divorato la struttura esterna e l’edificio.
Al Corriere della Sera, il professor Angelo Lucchini, docente di Architettura al Politecnico di Milano ed esperto di edifici alti e di questioni legati alla sicurezza, sospetta che il rivestimento della facciata forse «non era appropriato» visto che sarebbe stato realizzato con «materiale combustibile», sconsigliato dai regolamenti che però non prevedono un obbligo per l’uso di materiali ignifughi. Si tratterebbe di «lastre prefabbricate di polistirene», cioè un materiale termoplastico, rivestite in alluminio. Verranno svolti accertamenti anche sulle vernici utilizzate per il rivestimento. Alcuni video amatoriali mostrano l’inizio dell’incendio su un balcone del quindicesimo piano e alcuni testimoni hanno riferito di aver udito un botto. Dai video sembra che l’incendio sia partito da un angolo del balcone, vicino alla parete.