Per i viaggiatori che risulteranno positivi a test test molecolare o antigenico 10 giorni di quarantena a proprie spese. Lo prevede il decreto legge in materia di «proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia». Il pagamento a carico dei viaggiatori n on era inserito nella bozza esaminata in consiglio dei ministri. La misura si applica per un «periodo di dieci giorni» e «ove necessario presso i Covid Hotel, previa comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio in modo da garantire la sorveglianza sanitaria per tutto il periodo necessario» si legge nel decreto.
Una precedente ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza aveva già fissato regole più ferree per l’ingresso in Italia. I cittadini Ue non vaccinati che arrivano in Italia devono sottostare a quarantena di cinque giorni, oltre all’obbligo di effettuare un test antigenico nelle 24 ore precedenti all’ingresso, o un molecolare nelle 48 ore precedenti. Anche chi ha ricevuto il vaccino deve sottoporsi al test (rapido o molecolare) prima di entrare nel Paese. Necessaria per tutti la compilazione del Plf (Passenger Locator Form).
Misura inizialmente contestata dall’Unione europea, ma poi condivisa da Portogallo, Irlanda e Grecia. Il provvedimento del tampone all’ingresso si applica a chi arriva da «Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco». La regola vale anche per i connazionali che rientrano in patria.
Per i cittadini non vaccinati che arrivano da tutti gli altri stati (o che vi hanno soggiornato nei 14 giorni precedenti) è necessaria una quarantena di dieci giorni. Chi è vaccinato, invece, deve sottoporsi a «un test molecolare nelle 72 ore antecedenti all’ingresso» o a «un test antigenico nelle 24 ore» precedenti. Tutti devono compilare il Plf – Passenger Locator Form. Per chi arriva da Gran Bretagna e dall’Irlanda del Nord, il molecolare deve essere «effettuato nelle 48 precedenti all’ingresso».
Fino al 31 gennaio è vietato l’ingresso in Italia per chi arriva da Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini e Malawi. Stesso divieto per chiunque abbia soggiornato in questi paesi nei quattordici giorni precedenti. I cittadini italiani possono rientrare ma devono effettuare un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti all’ingresso e poi effettuare la quarantena di 10 giorni».