Mentre il Covid sembra essersi preso la consueta pausa estiva, il dibattito sull’efficacia e sulla sicurezza dei vaccini prosegue. E dopo i dati preoccupanti arrivati da Israele, adesso tocca agli Stati Uniti. Secondo i Cdc americani (Centers for Disease Control and Prevention), importante organismo di controllo sulla sanità pubblica, il booster non sembra proteggere in maniera incisiva i giovani aumentando, di contro, il rischio di miocarditi. Una relazione delle strutture di monitoraggio statunitensi ha evidenziato come i numeri siano particolarmente preoccupanti soprattutto nella fascia 16-17 anni.
In questa categoria, infatti, al 31 marzo 2022 sono stati rilevati ben 198 casi di miocarditi o pericarditi su un milione di dosi tra i maschi dopo la terza dose, il cosiddetto “booster”. Per le femmine le cose sembrano andare leggermente meglio, con gli episodi registrati che si sono fermati a 43,4. Le ragazze erano invece state più colpite, sempre secondo i Cdc, da eventi avversi dopo le seconde dosi: 139,3 reazioni su un1 milione di somministrazioni. Per quanto riguarda i bambini di sesso maschile in età compresa tra i 5 e gli 11 anni, sono state invece segnalate 15,7 miocarditi o pericarditi per milione di dosi. Se si suddividono i dati in due macro-categorie il quadro diventa ancora più chiaro: negli under 30 maschi, il booster con preparati mRna «ha causato un totale di 117,9 disturbi al cuore ogni milione di dosi iniettate. Con la seconda dose erano state 178,7. Le donne si sono confermate meno esposte a tale rischio, un rischio che scema gradualmente man mano che si diventa più adulti».
Con queste premesse sarebbe normale fermare e interrogarsi sul senso delle vaccinazioni di massa portate avanti finora dai governi. In Italia, invece, il governo prepara un autunno nuovamente all’insegna dei vaccini. «La vaccinazione andrà rinforzata periodicamente con i nuovi prodotti aggiornati e istantaneamente con quelli attuali per i soggetti più fragili ai quali è stata suggerita una quarta dose subito» ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco.
E quindi già si pensa di rintrodurre da settembre tutte quelle misure che con il 15 giugno dovrebbero sparire, prima di tutto le mascherine. Fino al 15 giugno restano obbligatorie le Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto locali e a lunga percorrenza. Sono ancora necessarie le mascherine per spettacoli ed eventi sportivi al chiuso: cinema, teatri, sale da concerto e palazzetti dello sport. Vale ancora l’obbligo di mascherina al chiuso per i visitatori delle strutture sanitarie. A scuola si portano fino all’ultimo giorno. E potrebbe tornare anche il Green pass.