Francia, Germania, Romania, Belgio, Polonia e anche l’Italia: sono questi alcuni dei Paesi europei dove decine di migliaia di agricoltori stanno bloccando le strade con i loro trattori. Già provati dai rincari del costo della vita, gli agricoltori stanno protestando contro misure pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare, ad esempio imponendo la sospensione delle attività per permettere al terreno di riposare.
La Commissione europea ha pensato ad una proroga per tutto il 2024 alla deroga di alcune misure previste dalla Politica agricola comune (Pac) che li obbligano a mantenere almeno il 4% di alcune aree non produttive, ovvero non occupate da colture per aiutare a ripristinare natura e biodiversità. La deroga è stata concessa agli agricoltori con urgenza per il 2022 e poi per il 2023, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina che ha messo alla prova la sicurezza alimentare dell’Unione europea. Ma alle grandi organizzazioni di settore non basta.
Per ricevere il sostegno della Pac gli agricoltori devono rispettare una serie rafforzata di nove standard benefici per l’ambiente e il clima. Questo principio di condizionalità si applica a quasi il 90% della superficie agricola utilizzata nell’Ue. L’insieme di standard di base è denominato Bcaa (buone condizioni agricole e ambientali). Lo standard Gaec 8 richiede, tra le altre cose, di dedicare una quota minima di terreno coltivabile ad aree o caratteristiche non produttive. Si riferisce tipicamente a terreni incolti, ma anche ad elementi quali siepi o alberi. Solo le aziende agricole con meno di dieci ettari di terreno coltivabile sono generalmente esentate da tale obbligo.
Quella legata al maggese è una delle misure per rendere sostenibile il settore agroalimentare, ma contro cui protestano gli agricoltori. Per accedere ai pagamenti diretti gli agricoltori dovrebbero mantenere il terreno incolto o improduttivo sul 4% dei loro seminativi, come imposto dalla Pac, ma la Commissione darebbe la stessa possibilità anche a quelli che coltivano colture che fissano l’azoto (come lenticchie, piselli o fave) e colture intercalari sul 7% dei loro seminativi. Gli Stati membri dovranno votare ora la risposta, in una riunione della commissione.
Durante il Consiglio europeo di oggi, mentre i leader Ue saranno nella capitale belga impegnati a sbloccare l’impasse sul bilancio pluriennale, è prevista una manifestazione degli agricoltori e di associazioni di categoria fuori dal Parlamento europeo. La Francia è tra i Paesi in cui le proteste si fanno sentire con voce più forte e il presidente francese Emmanuel Macron terrà un colloquio con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che ha definito gli agricoltori europei come «la spina dorsale» del sistema di sicurezza alimentare dell’Ue.