La visita di Viktor Orbán in Russia ha provocato il caos in Europa. Il primo ministro dell’Ungheria, che dall’inizio di luglio detiene anche la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, è andato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin: è il primo leader europeo a farlo dall’aprile del 2022, due mesi dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La visita è stata molto criticata da alcuni importanti funzionari dell’Unione Europea e da vari capi di stato e di governo dei paesi membri, e ha quindi creato un po’ di scompiglio nelle relazioni diplomatiche.
Josep Borrell, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, ha detto che la visita di Orbán si inserisce esclusivamente nel quadro delle relazioni bilaterali fra Russia e Ungheria. Charles Michel, il presidente del Consiglio Europeo ha scritto su X che il paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea non ha alcun mandato per trattare con la Russia in nome dell’Unione Europea. Anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha criticato la visita in Russia di Orbán, scrivendo che «accontentare Putin non lo fermerà».
Diversi capi di stato e di governo dei paesi membri, fra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la prima ministra estone Kallas (che sarà la prossima Alta Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri), hanno preso le distanze dalla mossa del primo ministro ungherese. Anche il segretario generale uscente della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto che in Russia Orbán rappresentava solo l’Ungheria e non la Nato.
Orbán ha replicato affermando che «non è possibile arrivare alla pace stando comodamente seduti in poltrona a Bruxelles». Anche se nei giorni precedenti alla visita aveva detto a una radio ungherese che non aveva bisogno di un mandato europeo «perché non rappresento nulla». Poi nel dubbio pubblicando la foto del suo arrivo nel Paese di Putin, ha fatto inserire il logo della Presidenza ungherese dell’Ue.
The #peace mission continues. Second stop: #Moscow. pic.twitter.com/kPOkKBsJQm
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) July 5, 2024
Così, dopo appena quattro giorni dall’inizio della presidenza di turno ungherese dell’Ue, il premier di Budapest ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e ora è arrivato anche nella capitale russa per un colloquio con Putin nel tentativo, spiegano da Fidesz, di compiere passi importanti per la pace. Ma la missione di Orban non ha prodotto alcun risultato, neanche accennato. Al termine del faccia a faccia, Putin ha subito chiarito che, pur trattandosi un incontro «franco e utile», ha respinto un cessate il fuoco in Ucraina per facilitare l’apertura di negoziati perché la Russia vuole «una piena e definitiva conclusione del conflitto».
Non è comunque la prima volta che Orbán incontra Putin dall’inizio della guerra in Ucraina: era già successo a ottobre del 2023 durante una visita a Pechino, in Cina. Orbán è stato di gran lunga il capo di governo europeo dalle posizioni più filorusse. Per esempio, negli ultimi due anni ha ripetutamente bloccato, rallentato o ostacolato i tentativi dell’Unione Europea di inviare aiuti militari all’Ucraina, e ha rallentato l’adozione di sanzioni alla Russia, ponendo veti o esigendo esenzioni per il suo paese.