Il regno Unito è il primo Paese al mondo a cominciare a vaccinare la propria popolazione contro il coronavirus, a partire già dalla settimana prossima. La Medicines and Healthcare Products Regulatory Authority (Mhra), l’agenzia regolatrice dei farmaci inglese, ha dato il via libera al vaccino americano prodotto dalla Pfizer, che ha dimostrato una efficacia fino al 95%. Londra si è già assicurata 40 milioni di dosi, mentre negli Stati Uniti l’approvazione non arriverà prima della metà di dicembre e per il via libera europeo si dovrà aspettare probabilmente almeno fino al 29 dicembre.
Da Bruxelles viene però ribadita la necessità di attendere le valutazioni dell’Ema. La Gran Bretagna fino al 31 dicembre è ancora un Paese membro dell’Unione e per questo ricade sotto la competenza dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco chiamata a dare il via libera alla commercializzazione dei vaccini nella Ue. Ogni Paese – in teoria anche l’Italia – può però bypassare gli esami degli esperti europei e procedere con un’autorizzazione d’emergenza nazionale. Scelta però fortemente sconsigliata dall’Ema. «Siamo consapevoli dell’enorme responsabilità che abbiamo e pertanto volevo garantirvi che le nostre valutazioni si baseranno soltanto sulla sicurezza, sulla qualità e sull’efficacia del vaccino», ha spiegato Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) durante la videoconferenza dei ministri della Salute dell’Unione europea. «Sappiamo che ci sono molte preoccupazioni tra i cittadini europei e a tal fine prevediamo un incontro l’11 di dicembre per ascoltare i timori dei cittadini», ha concluso la direttrice.
Ma i regolatori britannici hanno ribadito di avere «assoluta fiducia» nel vaccino della Pfizer, trasformando la disputa scientifica in una contesa politica che ruota ancora una volta attorno alla Brexit. Il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, ha affermato che Londra è stata in grado di accelerare l’approvazione del vaccino grazie al fatto di essere uscita dall’Unione europea: «A motivo della Brexit – ha detto il ministro – siamo stati capaci di prendere una decisione basata sul regolatore britannico, invece di dover andare al passo con gli europei, che si stanno muovendo un po’ più lentamente». In realtà la Gran Bretagna, fino al 31 dicembre, ossia fino alla fine del periodo di transizione che è seguito alla Brexit formale del 31 gennaio scorso, è ancora dentro gli organismi europei e si è avvalsa di una clausola di emergenza che fa parte delle direttive Ue esistenti.
In Gran Bretagna si comincerà a somministrare il vaccino, che richiede due dosi successive, nei prossmi giorni a partire dalle case di riposo per anziani. «Il governo ha accettato la raccomandazione dell’autorità di regolazione sui farmici del Regno, la Mhra, per approvare l’uso del vaccino Covid-19 della Pfizer-BioNTech», si legge in un comunicato del ministero della Sanità. «Il vaccino sarà disponibile in tutto il Regno Unito a partire dalla prossima settimana con la priorità agli anziani delle case di riposo e il personale medico». La Mhra afferma che il vaccino offre fino al 95% di protezione contro il virus ed è sicuro per il lancio delle vaccinazioni di massa. Il Regno Unito ha già ordinato 40 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare 20 milioni di persone Presto dovrebbero essere disponibili circa 10 milioni di dosi con le prime in arrivo nel Paese nei prossimi giorni.