Entrerà in vigore il 4 dicembre il Dpcm che riscrive le regole per contenere i contagi da Covid-19. Molti divieti in vigore saranno confermati, altri verranno aggiunti come il divieto di spostamento tra comuni nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. «Se abbassiamo la guardia, la terza ondata è dietro l’angolo». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha illustrato oggi in Parlamento le ulteriori misure che il governo intende prendere per combattere la diffusione del coronavirus e il piano vaccini contro questa pandemia. Speranza non entra nei dettagli del provvedimento, ma conferma un’indiscrezione trapelata in mattinata sui quotidiani: «Oltre a disincentivare gli spostamenti internazionali e a limitare quelli tra le Regioni – così come avviene oggi tra quelle in zona arancione e rossa – a Natale, Santo Stefano e Capodanno ci sarà il blocco degli spostamenti tra Comuni».
Le prossime festività di Natale vanno, quindi, vissute adottando consistenti limitazioni dei movimenti e comportamenti adeguati. Secondo Speranza, «con il prossimo Dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Riconfermare il modello della classificazione delle regioni per aree di rischio. Le limitazioni previste dovranno essere rafforzate, anche nel quadro di un coordinamento europeo, indispensabile per le attività che si svolgono ai confini di paesi diversi. Dobbiamo affrontare le feste con massima serietà se non vogliamo nuove chiusure a gennaio».
L’obiettivo del governo è piegare la curva senza un lockdown generalizzato. «L’esperienza di queste settimane – ha spiegato Speranza – ci dice che la scelta di un modello su gradi di rischio appare essere in grado di appiattire la curva del contagio senza un lockdown». La situazione pero è seria e non può essere sottovalutata. «Siamo in presenza di una sostenuta circolazione del virus – ha continuato –, che rende molto difficile il contact tracing e può alimentare nuovi consistenti focolai e siamo in presenza di una forte pressione sugli ospedali, sulle terapie intensive e sull’area medica. Per la stabilizzazione dei primi risultati positivi, c’è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi di una robusta cura di mantenimento».
Le linee d’azione saranno due: il modello di classificazione delle Regioni in base allo scenario epidemiologico e nuove limitazioni agli spostamenti in tutta Italia. Dunque, le zone rosse, arancioni e gialle saranno riconfermate. Il ministro ha spiegato che i risultati ottenuti sono stati «soddisfacenti», e che ministero e Istituto superiore di Sanità, insieme alle Regioni, «si stanno confrontando sui parametri»: ma «lo strumento è corretto». «Oggi – ha detto Speranza – le regioni tendono verso il giallo, ma se il quadro peggiorasse abbiamo già vigente uno strumento automatico che può portare a misure più restrittive». Nonostante molte Regioni saranno, entro le feste di Natale e Capodanno, in zona gialla, il governo intende introdurre misure ulteriori per impedire una terza ondata che, ha detto Speranza, «è dietro l’angolo» se ripetessimo gli errori compiuti la scorsa estate, e che «non possiamo permetterci» non solo perché potrebbe portare a ulteriori, pesanti chiusure a gennaio, ma perché potrebbe rendere enormemente più complicata la campagna vaccinale. «Non sarà – ha detto Speranza – un Natale come gli altri».