Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta affrontando le sfide poste al mondo dalla nuova variante inglese del coronavirus, dal Sudafrica arriva la notizia di un’altra mutazione del SARS-CoV-2. L’allarme arriva ancora una volta Regno Unito, che ha deciso «restrizioni immediate» per gli arrivi dal Sudafrica dopo aver rilevato due casi di persone con la «seconda variante» giudicata «altamente preoccupante». Le autorità sanitarie africane in realtà avevano già informato gli organi competenti rispetto alla mutazione, identificata per la prima volta nella Nelson Mandela Bay e rapidamente diffusasi nel resto del Paese.
Si chiama 501.V ed è stata rilevata in quasi 200 campioni raccolti da oltre 50 diverse strutture sanitarie in Sudafrica. Sembra essere più contagiosa rispetto al virus originale e sarebbe responsabile della seconda ondata nel Paese. Negli effetti è del tutto simile a quella britannica: sono due varianti nate separatamente, ma condividono la stessa mutazione, la N501Y, nella proteina spike. Come spiegano gli esperti che le hanno analizzate non sembra che entrambe le varianti possano causare malattia più grave, né che possano inficiare in qualche modo l’efficacia dei vaccini approvati.
Le mutazioni mappate sono già più di 12mila, ma solo pochissime sono rilevanti. Tra queste, quella che distingue il virus di Wuhan da quello che si è diffuso in Europa lo scorso inverno: la mutazione D614G, diventata dominante in tutto il mondo, con capacità di trasmissione fino a dieci volte maggiore rispetto all’originario ceppo cinese. SARS-CoV-2 è un virus che muta relativamente poco, ma dato che è pandemico, le variazioni si moltiplicano milioni di volte e non solo nell’uomo, visto che il Covid-19 può infettare anche i mammiferi (come si è visto nel caso dei visoni) e ritornare all’uomo in forme differenti. È quindi di primaria importanza limitarne la diffusione arrivando all’immunità di gregge.
Il ministro britannico della Sanità, Matt Hancock, ha sottolineato che l’ulteriore nuova variante di Covid-19 emersa nel Regno Unito sarebbe legata proprio al Sudafrica. I due casi riscontrati infatti sono contatti di casi giunti nel Paese dal Sudafrica nelle scorse settimane. Si tratta di «uno sviluppo molto preoccupante», ha aggiunto il ministro, spiegando che la nuova variante risulta avere una maggiore capacità di trasmissione e avrebbe già subito mutazioni. In seguito a questa evidenza il governo britannico ha disposto «restrizioni immediate» per gli arrivi dal Sudafrica. Previsto obbligo di quarantena per chi sia giunto dal Paese africano nelle ultime due settimane e per i loro contatti. Esteso anche il lockdown ad altre aree del Paese.