Un altro mese in lockdown totale. La Germania ha deciso di prolungare i divieti e le misure restrittive fino al 7 marzo, perché per quella data si ritiene che il livello dei 50 nuovi contagi su 100 mila abitanti per sette giorni sia stato raggiunto in tutto il Paese. «Dobbiamo essere estremamente cauti per non entrare di nuovo in una spirale di crescita esponenziale dei contagi», ha chiarito la cancelliera Angela Merkel che ha ammesso che sono stati fatti «degli errori, abbiamo tentennato». «Non abbiamo bloccato la vita pubblica abbastanza presto o in modo sufficientemente sistematico, mentre c’erano i segnali di una seconda ondata e gli avvertimenti di vari scienziati».
È da novembre che la Germania ha adottato misure di contenimento della pandemia che hanno portato alla chiusura delle scuole, degli asili nido e degli esercizi commerciali considerati non essenziali, fino al lockdown duro introdotto prima di Natale. Ma non è ancora servito a raggiungere l’obiettivo fissato dalla cancelliera Merkel a 35 nuove infezioni su 100mila. Solo allora verranno allentate le restrizioni: la riapertura delle scuole invece sarà decisa dai Laender, mentre i parrucchieri potranno riaprire a partire dal 1 marzo.
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«In alcuni Paesi europei abbiamo già visto un aumento a tratti drammatico dei contagi, e ci possono essere effetti catastrofici sui sistemi sanitari», ha detto la cancelliera nella sua dichiarazione al Bundestag riferendosi alle varianti «mutate» del coronavirus. «Ancora non tutto è stato studiato a fondo, ma faremmo bene a non dubitare delle valutazioni degli esperti quando ci spiegano che tutte e tre le varianti sono molto più aggressive, e dunque più contagiose», ha aggiunto. Secondo la cancelliera è quindi importante attrezzarsi «per impedire una nuova crescita esponenziale delle infezioni».
Merkel ha spiegato che l’obiettivo attuale è quello di tornare alla ricostruzione della catena dei contagi, a quel tracciamento che potrebbe servire da argine «se arrivasse una terza ondata», col predominio della variante inglese del virus. «Gli esperti ci hanno spiegato che è solo una questione di tempo – ha ribadito Merkel – e che questa mutazione (in Germania quella britannica è la più diffusa) prenderà il sopravvento, facendo arretrare il vecchio virus. Non ci piace, ma dobbiamo confrontarci con la realtà». Merkel ha anche sottolineato che nei prossimi mesi «la campagna vaccinale non darà ancora la protezione comunitaria ma solo individuale».