Ancora stop ai viaggi verso l’Italia e, più in generale, verso l’Europa. Le linee guida che porteranno il Regno Unito all’abolizione di tutte le restrizioni entro il 21 giugno non modificano la raccomandazione di non viaggiare nei 170 Paesi e territori inseriti nelle cosiddetta lista arancione, tra cui, appunto, l’Italia. L’unica condizione ammessa è quella delle «circostanze eccezionali», come visitare familiari. La notizia è stata data dal premier Boris Johnson ai Comuni respingendo l’accusa del leader dell’opposizione di aver alleggerito troppo le regole malgrado i timori sulla variante indiana e su «altre varianti future».
Hanno già riaperto in Inghilterra pub e ristoranti al chiuso, così come cinema, teatri e musei: e ci si può anche tornare ad abbracciare. Per la gente, la vita quotidiana è tornata alla quasi normalità: «Assieme abbiamo raggiunto un’altra pietra miliare sul nostro cammino — ha detto il primo ministro — ma dobbiamo fare il prossimo passo con una forte dose di cautela. Stiamo tenendo sotto stretta osservazione la diffusione della variante identificata in India».
Gli scienziati britannici ritengono infatti che la nuova mutazione di coronavirus possa essere più contagiosa fino al 50%: il che potrebbe portare a una terza ondata, in estate, anche peggiore di quella subita lo scorso inverno. Già adesso la variante indiana ammonta a un nuovo caso su cinque e si è quadruplicata nel giro di dieci giorni: tuttavia non sembra essere più mortale e la sua diffusione non si è tradotta finora in un aumento dei ricoveri ospedalieri o dei decessi, perché gli attuali vaccini funzionano bene anche con la nuova forma di virus.
È proprio per questo che le autorità britanniche, in una corsa contro il tempo, hanno deciso di accelerare la campagna di immunizzazione: l’intervallo tra la prima e la seconda dose è stato ridotto da 12 a 8 settimane e tra pochi giorni il vaccino verrà offerto alla fascia degli over 35. Finora nel Regno Unito circa 37 milioni hanno ricevuto la prima iniezione e oltre 20 milioni anche la seconda.