Tampone molecolare o antigenico (con esito non solo in italiano), pass vaccinale e certificato di guarigione. Paese che vai regola che trovi. Se da una parte l’Italia ha più o meno uniformato le norme per poter viaggiare all’estero, dall’altra bisogna prestare attenzione alle singole decisioni prese da ogni singola nazione, anche all’interno della stessa Unione europea, in attesa del Green pass europeo.
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La Francia rilancia il turismo e volta la pagina delle frontiere chiuse contro il Covid: da domani tutti i cittadini dei paesi Ue vaccinati contro il Covid-19 – con la seconda dose somministrata da almeno 14 giorni – potranno entrare senza bisogno del tampone molecolare, come vuole la regola ancora oggi in vigore. Di fatto, è un’anticipazione – che i Paesi europei stanno annunciando uno dopo l’altro, anche se in ordine sparso – dei vantaggi garantiti da inizio luglio a chi esibirà in viaggio il green pass Ue. Resta obbligatorio tampone pcr o antigenico effettuato almeno 72 ore prima per chi non è ancora vaccinato dagli 11 anni in su.
Mentre la Gran Bretagna, che assiste a una risalita dei contagi per il diffondersi della variante indiana, sta richiudendo le frontiere, Berlino ha anticipato la riapertura con attestato vaccinale per gli europei. L’Italia a partire da domenica prossima non è più considerata zona a rischio Covid dalla Germania. Chi entra in Germania dall’Italia via terra non dovrà osservare limitazioni. Nessun obbligo, dunque, neppure di registrazione online. Mentre chi arriverà in aereo dovrà ancora presentare all’ingresso un test negativo (molecolare o antigenico) o un documento che provi la vaccinazione completa da 14 giorni o la guarigione dal Covid. La Spagna da ieri ha aperto agli europei vaccinati (da almeno 14 giorni la seconda dose) che non avranno più bisogno di tampone, mentre la Svizzera chiede l’attestazione del vaccino ormai dal 31 maggio.
Per entrare in Italia serve ancora il tampone. Ma le cose potrebbero cambiare presto. «Sul green pass europeo è un continuo approfondimento, si discute di affinamenti, ma penso che ormai ci siamo, è questione di settimane, finalmente avremo regole comuni e semplicità, il problema per gli operatori e i turisti stessi è sapere come muoversi», afferma il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.