Non si fermano le rivelazioni Twitter Files. Con riferimento, in particolare, a quanto accaduto durante il periodo dell’emergenza Covid, quando le voci fuori dal coro sarebbero state puntualmente smorzate tanto da far parlare di “censura Twitter”. Il sito Fox News ha riportato in queste ore nuovi documenti relativi alla figura del dottor Scott Gottlieb, ex commissario della FDA (l’ente americano che si occupa della regolamentazione dei farmaci) e membro del consiglio di amministrazione Pfizer. E che già nell’agosto 2021 aveva inviato una mail al manager di Twitter Todd O’Boyle per segnalare tweet “scomodi”, sui quali intervenire il prima possibile.
In una mail, Gottlieb segnalava a O’Boyle i post dell’ex funzionario dell’amministrazione Trump Brett Giroir, che aveva scritto: «Ora è chiaro che l’immunità naturale #COVID19 è superiore all’immunità #vaccino, di MOLTO». Una tesi che sarebbe poi stata confermata da tanti altri medici, ma che in quel momento i vertici di Twitter non volevano circolasse troppo in rete. «Questo tipo di roba è corrosiva», scriveva Gottlieb a O’Boyle Spaventato che il messaggio potesse diventare virale. Poco dopo, il tweet di Girori veniva bollato con l’etichetta di “fuorviante”, bloccando la possibilità per gli altri utenti di condividere il messaggio o mettere un semplice “like”. Un vero e proprio episodio di censura, purtroppo non l’unico andato in scena durante i mesi della pandemia.
Gottlieb, stando ai documenti rivelati, avrebbe segnalato infatti anche un altro tweet pubblicato dallo scrittore e analista Justin Hart nel settembre 2021, nel quale era scritto: «Un virus con tasso di mortalità infantile di circa lo 0% è costato ai nostri figli quasi tre anni di scolarizzazione». Secondo il giornalista Alex Berenson, uno dei cronisti che sta diffondendo i Twitter Files, in questo caso la censura sarebbe scattata perché «di lì a poco sarebbe stato approvato il vaccino Pfizer per i bambini, e i genitori dovevano essere convinti del fatto che il Covid fosse ancora una minaccia».
Dopo i Twitter files, giunge la notizia che anche il social di Mark Zuckerberg avrebbe censurato notizie vere presentate in modo sensazionalistico. E ciò sarebbe avvenuto a seguito di pressioni della Casa Bianca. È quanto emerge da una serie di email scambiate tra Rob Flaherty – direttore dei media digitali della Casa Bianca – e un dirigente di Facebook. «Siamo seriamente preoccupati dal fatto che il vostro servizio sia uno degli elementi chiave che spingono l’esitazione vaccinale – si legge in uno dei messaggi di Flaherty – Vogliamo sapere che ci state lavorando, vogliamo sapere come possiamo aiutarvi».