Un fiume fucsia. Ventimila persone. Le femministe di “Non Una di Meno”, insieme ad altre associazioni, scendono in piazza nel secondo giorno del Congresso delle Famiglie a Verona. «Due parole chiave, resistere per esistere» dice Monica Cirinnà. «Manifestiamo per una società aperta» le fa eco Laura Boldrini. Voci di donne per affermare la libertà di scelta e di autodeterminazione per le donne. Intanto, il vicepremier Matteo Salvini interviene al Congresso: «Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno. La 194 non è in discussione. Sono qui per sostenere chi fa figli».
«Sono venuto nonostante le polemiche. A chi dà fastidio la parola mamma o la parola papà? Il problema è solo suo», ha detto dal palco. Ha parlato di una campagna stampa che «mi fa vergognare di essere giornalista». Ha chiamato in cause anche il Papa: «Ha detto di essere d’accordo nel merito ma non nel metodo». E ancora: «Ognuno nella sua vita privata fa quello che vuole e fa l’amore con chi vuole. Da ministro però voglio rimettere al centro i bambini che non possono essere vittime dei litigi degli adulti. Occorre modificare il diritto di famiglia, perché gli adulti possono litigare e i matrimoni possono fallire, ma i bambini devono continuare ad avere un papà e una mamma, non genitore 1 e genitore 2».
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Non solo il Congresso mondiale delle famiglie. A Verona, nel secondo giorno dell’evento organizzato da associazioni antiabortiste e contro i diritti lgbtqi, va in scena la contro-manifestazione femminista organizzata dall’associazione “Non una di meno” e a cui hanno aderito le famiglie arcobaleno, i Verdi, i radicali, l’arcigay. Presenti anche Livia Turco, Laura Boldrini, Monica Cirinnà e Susanna Camusso. «Oggi Verona è tutta femminista» si legge in Rete. «Manifestiamo a favore di una società che crede nelle libertà di tutte e di tutti», dice Laura Boldrini. «Due parole chiave: resistere per esistere. Con questo governo si tenta di cancellare ogni diritto e i diritti sono l’esistenza delle persone, siamo donne, eterosessuale, trans, persone di tutti i tipi e tutti gli orientamenti sessuali» ha commentato Monica Cirinnà, anche lei presente a Verona.
“Resistere per esistere, contro chi vorrebbe cancellare ogni diversità” #WCFVerona
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) March 30, 2019
«Questa manifestazione significa che sulla libertà non si arretra – ha commentato l’ex segretaria Cgil Susanna Camusso – il Congresso delle Famiglie è la costruzione di un modello autoritario e immaginario, in cui non esiste la libera scelta delle persone, che bisogna tornare all’idea che usiamo il corpo solo per riprodurre, che non siamo persone e non abbiamo libertà di scelta su noi stesse. Se non chiamiamo arretramento questo non so cosa sia». E a Verona anche il convegno organizzato da Cgil, Cisl e Uil e dal titolo “Libere di scegliere”. «Siamo qui – ha spiegato Livia Turco – per ribadire la volontà di libertà femminile che non è libero arbitrio, è la rivendicazione della differenza dei nostri corpi. L’errore che abbiamo commesso e che dico alle donne delle nuove generazioni di non fare è che siamo state troppo timide e abbiamo lasciato agli uomini l’autorevolezza».
La famiglia è dove c’è amore!#CongressoDellaFamiglia #Verona pic.twitter.com/iQcCZm6Eaq
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) March 30, 2019