«Sarà abbastanza nutriente il mio latte? È quasi trasparente, sembra acqua!»: sono molte le neomamme che si preoccupano della composizione del loro latte, temendo che non sia abbastanza nutriente, particolarmente quando l’allattamento si protrae oltre il sesto mese. Ed effettivamente, a volte il latte può sembrare più acquoso e inconsistente, ma questo avviene perché la composizione cambia durante la giornata e perfino nel corso di una stessa poppata. E non vuol dire che la qualità del latte non sia accettabile o che sia poco nutriente.
Il latte materno è un liquido vivo, che matura e si modifica col bambino in base alle sue necessità nutrizionali. Presenta una composizione disegnata dalla natura per rispondere al meglio alle esigenze biologiche e psicologiche del bambino. I cambiamenti nella composizione del latte materno si rendono visibili con le modifiche nel colore. Alla nascita, per esempio, prevale un colorito giallastro: è il colostro, un latte che contiene tantissime sostanze che lo rendono unico e che forniscono al neonato, in piccole dosi, una grande quantità di calorie sotto forma di proteine e zuccheri. Le proteine sono soprattutto quelle anti-infettive e quelle che fungono da fattori di crescita per lo sviluppo del sistema digerente. Le dimensioni dello stomaco variano in relazione alla crescita del bambino e di conseguenza varierà anche il fabbisogno di latte.
LEGGI ANCHE: Allattamento al seno: l’alimentazione migliore per mamma e bebè
Con il trascorrere dei giorni, infatti, il latte materno che inizialmente è povero in quantità ma ricco di nutrienti cambierà consistenza e colore. Il latte materno diventa maturo e più chiaro, fino ad apparire bianco, ma con una netta differenza tra l’inizio e la fine della poppata: all’inizio si presenta quasi trasparente, tanto da assomigliare più all’acqua che al latte, alla fine alla poppata assume un colore decisamente più bianco. Questa differenza è spiegata, appunto, dalla diversa composizione del latte materno: mentre all’inizio della suzione il latte è molto più ricco di zuccheri e proteine, alla fine della poppata si carica di grassi che lo fanno diventare bianco. Ma la composizione, e quindi il colore, cambia anche durante la giornata: al mattino il latte materno è più trasparente, mentre la sera sarà più bianco. Non a caso, infatti, la mattina è molto più leggero mentre la sera il latte è molto più ricco di grassi per garantire al bambino un miglior riposo notturno.
Ma è importante notare come il latte varia anche durante la crescita del bambino. Il latte materno contiene tutto quello che serve per una crescita ottimale del neonato e per i primi sei mesi di vita del bambino. Dopo, di norma, i bambini cominciano a mangiare altri alimenti che lo porteranno ad assumere altre sostanze nutritive indispensabili per integrare il latte materno, che, tuttavia, rimane l’alimento principale per tutto il primo anno di vita. Confrontando la composizione del latte materno tra il primo e il secondo anni di vita del bambino possiamo notare delle variazioni: dal punto di vista dei nutrienti, il lattosio diminuisce mentre aumentano le proteine e i grassi. Anche per quanto riguarda le sostanze utili al sistema immunitario assistiamo ad un aumento della lattoferina, del lisozima e dell’Iga perché crescendo il bambino farà nuove esperienze e quindi avrà bisogno di un sistema immunitario più forte. Anche il fabbisogno di minerali cambia: aumenta la quota di sodio e ferro, mentre diminuisce quella di calcio e zinco. Di conseguenza possiamo sfatare il falso mito che il latte con il passare dei mesi diventa acqua.
L’Oms (Organizzazione Mondiale per la Sanità) si è pronunciata a favore dell’allattamento prolungato stabilendo che il latte materno, da solo, costituisce la fonte nutrizionale necessaria e sufficiente per i primi 6 mesi di vita del bambino e resta l’alimento più importante per tutto il primo anno e anche oltre. Il latte materno non diventa mai acqua, ma si adegua, al contrario, alle esigenze nutrizionali del bambino in crescita. I bambini nutriti con latte materno si ammalano meno di quelli che ricevono una formula artificiale. Questa protezione, inoltre, non si limita al solo periodo dell’allattamento, ma si prolunga nel tempo e i suoi effetti benefici arrivano a condizionare malattie che si manifestano persino nell’età adulta. Tra gli effetti benefici è documentato un minor rischio di infezioni gastrointestinali, di malattie respiratorie acute, allergie ed infezioni (raffreddori, otite). Inoltre, rispetto ai neonati allattati con latte artificiale, quelli allattati esclusivamente al seno hanno la metà delle probabilità di essere vittime della sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids). Anche le mamme ricevono numerosi benefici dall’allattamento al seno: per esempio c’ è una minore incidenza di emorragia post-partum e del carcinoma al seno.