È stata necessaria la pandemia da coronavirus per ricordarci l’importanza dei vaccini. Eppure da centinaia di anni sono armi potenti contro virus e malattie infettive che hanno letteralmente rivoluzionato la storia della nostra salute. I vaccini proteggono dalle patologie tipiche dell’infanzia, come morbillo, parotite e rosolia, contrastano il tetano e ogni anno sono un baluardo contro l’influenza stagionale, che mette a rischio soprattutto i bambini, gli anziani e in genere le persone più fragili. Ma i vaccini, purtroppo, sono accompagnati anche da falsi miti e da credenze che non hanno alcun fondamento scientifico. Proviamo a fare chiarezza con il dott. Giuseppe Felice, pediatra e allergologo di Milano, membro della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip).
Perché i vaccini fanno paura?
«Grazie alla vaccinazione di massa abbiamo assistito alla riduzione delle infezioni, alla riduzione del numero di casi di malattia, alla riduzione delle sequele invalidanti e alla riduzione dei decessi ma questo purtroppo ha generato anche la perdita della percezione del rischio della malattia. Abbiamo assistito alla colpevolizzazione dei vaccini, sostenuta da blog e social media cercando ad ogni costo una correlazione necessaria tra vaccino e nesso causale trasformando una correlazione temporale in una correlazione di causa, a causa della difficoltà di accettare un intervento medico su un bambino sano nei primi anni di vita».
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È vero che si corrono rischi con la vaccinazione?
«I vaccini in commercio sono assolutamente sicuri. Prima di essere commercializzati seguono, di solito per anni, una serie di test e controlli molto rigidi che servono proprio a verificarne non solo l’efficacia, ma anche la sicurezza. La valutazione viene fatta su migliaia di soggetti con caratteristiche diverse tra loro, in modo da esplorare più aspetti possibile. Inoltre, è sempre attivo un sistema di farmacovigilanza che monitora nel tempo eventuali effetti collaterali, in modo da poter intervenire immediatamente: esattamente come avviene per qualsiasi altro farmaco».
I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi?
«I vaccini sono composti da uno o più microorganismi attenuati o inattivati, acqua distillata sterile o soluzione fisiologica sterile, adiuvanti tra i quali i sali di alluminio, stabilizzanti quali albumina e gelatina e antibiotici in dosi molto basse. Le minime quantità di queste sostanze non sono tossiche: in natura ne assumiamo quantità molto maggiori e possono causare reazioni allergiche in 1 caso ogni 2 milioni di somministrazioni».
Troppi vaccini possono indebolire il sistema immunitario, soprattutto nei bambini più piccoli?
«Fin dalla nascita, il nostro sistema immunitario incontra migliaia di virus e batteri e produce anticorpi diretti contro gli antigeni che li compongono. Ogni vaccino, invece, contiene di fatto un singolo (o pochi tipi di) antigene, caratteristico di una determinata malattia: per questo, anche quando somministriamo più vaccini contemporaneamente la quantità di antigeni che iniettiamo è una parte infinitesimale rispetto a ciò che incontriamo in ogni istante nella vita quotidiana».
I bambini con patologie croniche possono vaccinarsi?
«I bambini con patologie croniche hanno bisogno di essere vaccinati più degli altri. In particolare, sono raccomandate due vaccinazioni: la vaccinazione antinfluenzale e quella anti-pneumococcica. Soprattutto per i bambini che hanno patologie respiratorie croniche, malattie cardiache croniche, problematiche neurologiche o immunodeficienze (difetti del sistema immunitario). In questi bambini è importante garantire una protezione che permetta loro di avere una vita il più normale possibile, anche all’interno della comunità che frequentano».
I vaccini causano l’autismo?
«Su questo la letteratura scientifica ha lavorato tantissimo, ed è stato già dimostrato che non vi è alcun rischio di sviluppare l’autismo associato ai vaccini. Questa presunta associazione tra vaccini e autismo risale ad una pubblicazione di Andrew Wakefield del 1998 che legava il vaccino del morbillo ai sintomi dell’autismo, e che in seguito è stato dimostrato essere completamente falsa: lo studio è stato smentito, e il suo autore è stato radiato dall’Ordine dei Medici del Regno Unito. Oggi tutto il mondo scientifico è concorde nel dire che non vi è alcuna evidenza di associazione tra vaccini e autismo».
Cosa pensa dei vaccini anti-Covid?
«La pandemia da Sars-CoV-2 ha mostrato bene quale può essere l’impatto di una malattia virale a così alta diffusione quando non abbiamo mezzi per controllarla adeguatamente. Come per il vaccino contro l’influenza stagionale ha una duplice funzione nel proteggere le persone più fragili: direttamente, se queste sono sottoposte a vaccinazione, e indirettamente, perché tante più persone nella popolazione si vaccinano, tanto meno circola il virus. In attesa dell’estensione di massa del vaccino anti-coronavirus, proteggiamoci con i Dispositivi di Protezione Individuale, non dimentichiamoci dell’importanza dell’igiene delle mani, rispettiamo i provvedimenti di isolamento e di quarantena e ricordiamoci sempre che solo i vaccini così come ci hanno dimostrato in passato possono liberarci da certe malattie e in particolare da questa pandemia».