La variante Delta è prevalente nel Regno Unito. Dilaga nelle isole spagnole. Si diffonde anche in Francia. Per questo motivo, la parola che circola in queste ore anche in Italia è solo una: prudenza. «Dobbiamo agire con prudenza – dice il ministro della Salute Roberto Speranza – anche alla luce di quanto sta accadendo in Europa». Il governo ha deciso di convocare in settimana una cabina di regia per fare il punto sulla nuova emergenza: analizzare alcuni dati, in particolare quelli provenienti dalla Gran Bretagna, che indicano una prima crescita delle ospedalizzazioni, valutare eventuali nuove misure di contenimento.
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Nella nota diffusa dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria e indirizzata dal ministero della Salute alle Regioni e Province autonome, si prevede che «in Europa il 70% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 sarà dovuto alla variante Delta (B.1.617.2) entro l’inizio di agosto ed il 90% entro la fine di agosto». Uno scenario tracciato sulla base dell’evoluzione in essere che vede un’accelerazione della diffusione del contagio registrato in occasione del ritorno di molti giovani dalle vacanze. «Qualsiasi allentamento durante i mesi estivi della severità delle misure non farmacologiche in atto nell’Ue/SEE all’inizio di giugno – si legge nella circolare del Ministero – senza un contemporaneo aumento dei livelli di vaccinazioni complete nella popolazione, potrebbe portare ad un repentino e significativo aumento dei casi Covid-19 giornalieri in tutte le fasce d’età, e soprattutto in quelle maggiori di 50 anni, con un incremento associato dei ricoveri e decessi».
Il vertice servirà a stabilire quale linea tenere: quella inglese – un “liberi tutti” nonostante l’esplosione dei positivi – o quella più cauta del resto dell’Unione europea. Per il momento, sembra prevalere il secondo approccio. Ma in ballo, in queste ore, c’è anche il nodo discoteche. La Lega preme per riaprile senza limitazioni, mentre il Cts ha dato il suo via libera solo all’aperto e con il Green pass. Come sempre, le contromisure sono oggetto di dibattito politico. È evidente, ad esempio, che la linea della prudenza tende a considerare concluso, almeno per il momento, il dibattito sulla rimozione delle mascherine al chiuso. Non se ne parla, dice Speranza, almeno finché non sarà chiara l’evoluzione della nuova ondata. È quello che è già accaduto in Israele, dove il governo ha imposto una netta marcia indietro rispetto all’abolizione dell’obbligo negli spazi chiusi.
Alla luce della crescita dei contagi nel resto d’Europa il governo studierà i dati dei territori. E trarrà alcune conclusioni, in parte già chiare agli esperti: nel giro di due settimane alcune Regioni torneranno in zona gialla, perché avranno un’incidenza superiore a 50 casi settimanali per 100 mila abitanti. Lo dicono i contagi della settimana tra domenica 4 luglio e sabato 10: a rischio c’è la Sicilia (incidenza a 21), la Campania (19), l’Abruzzo (16,6) e le Marche (15,3). Un aumento dei positivi, anche se più contenuto, si registra anche nelle altre Regioni. Se i tassi di crescita dovessero essere anche solo simili a quelli spagnoli, quasi tutte le aree del Paese lascerebbero il bianco entro poche settimane.