L’indice Rt e l’incidenza invertono la tendenza. Entrambi sono in leggero aumento rispetto alla settimana scorsa, secondo il monitoraggio Covid dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute. L’incide Rt si attestava a 0,63 lo scorso venerdì, mentre i dati odierno lo collocano a 0,66. In risalita, anche se di poco, l’incidenza dei casi che arriva a 11 ogni 100mila abitanti rispetto ai 9 della settimana scorsa. «La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia e oltre al tracciamento dei casi e al completamento dei cicli vaccinali è necessario rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale», avvisa l’Iss invitando anche a un «capillare sequenziamento» dei tamponi.
I dati dell’Iss si riferiscono a due settimane fa. Ma nell’ultima settimana i contagi da sono tornati a crescere in Italia. L’incremento si osserva in 14 regioni e una provincia autonoma: in totale di nuovi positivi tra il 2 e l’8 luglio se ne sono contati 6.325, ovvero il 24% in più rispetto alla settimana precedente. Sars-CoV-2 ora colpisce soprattutto i 30-40enni anche se l’impatto sulle terapie intensive rimane basso (ieri 8 ingressi in totale, +3 rispetto al giorno prima). Il numero di nuovi contagiati potrebbe essere ancora sottostimato: ad essere più colpiti dalla diffusione della variante Delta sono principalmente i giovani, i quali nella stragrande maggioranza dei casi non sviluppano sintomi e di conseguenza non rientrano tra i positivi conteggiati.
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I territori con l’incremento maggiore di positivi sono Marche (+131%), Veneto (+94,6%), Sardegna (+63%) e Toscana (+45,1%). Poi ci sono la Liguria (+30,1%), la Campania (+29%), il Lazio (+21,6%), la Sicilia (+17,3%), la Lombardia (+16,9%), il Piemonte (+14,1%), la Calabria (+13,2%), l’Emilia-Romagna (+12,6%). Chiudono la classifica l’Abruzzo (+8,6%) e il Friuli Venezia Giulia (+3,2%). E tra gli esperti si indicano tre ragioni principali: la diffusione della variante Delta, la caduta dell’obbligo di indossare la mascherina e le vacanze.
Massimo Galli, infettivologo dell’Università di Milano, spiega che a diffondere la variante Delta sono soprattutto i giovani, tra i quali il tasso di vaccinazione è più basso. «Attenzione, l’incremento degli infettati non vuol dire anche degli ospedalizzati – dice Galli – perché fortunatamente per i giovani l’infezione continua a essere gestibile. Qualcuno non fortunato c’è, ma la vera ondata la subiamo quando abbiamo ricoverati, intubati e morti». Preoccupano gli assembramenti per festeggiare l’Italia durante Euro 2020. Tanto che il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri propone: «L’ideale sarebbe mettere un obbligo di mascherina per 12-24 ore, da tre ore prima della partita, fino alle 6 del mattino».
La presidente dell’Associazione Italiana Epidemiologi Lucia Bisceglia, al Corriere della Sera, dice che l’indice di replicazione diagnostica sale costantemente dal 20 giugno: «In undici regioni ha superato la soglia di 1. Sono chiari segnali di ripresa della circolazione virale. Come l’anno scorso, dopo un mese dall’allentamento delle misure di restrizione e all’inizio dell’estate». A preoccupare sono i focolai tra i giovani e nei luoghi di vacanza. Trenta ragazzi, provenienti da tutta Italia, sono risultati positivi dopo una vacanza organizzata in Puglia, a Manfredonia. Il ministero della Salute ha segnalato il focolaio alle Regioni, che stanno provvedendo a rintracciare e mettere in isolamento chi può aver avuto un contatto. Intanto, un nuovo studio dell’Istituto Pasteur pubblicato su Nature spiega che una sola dose di Pfizer o di AstraZeneca risulta poco o per nulla efficace contro la variante Delta: solo il 10% degli immunizzati riesce a neutralizzarla. Con la seconda dose invece la risposta neutralizzante sale al 95%.